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In festa per Sant’Antonio Abate

Dal 17 al 21 gennaio in streaming

Il culto dei santi ha le sue origini nella lunga storia del cristianesimo, con la venerazione dei primi martiri, seguiti, dopo l’imperatore Costantino e terminata l’epoca delle persecuzioni, dalle vergini, dai grandi vescovi e dai santi monaci. A questa categoria apparteneva proprio S. Antonio abate, vissuto a cavallo tra il III e il IV secolo, presso cui i fedeli accorrevano numerosi per ottenere guarigioni e protezione da tutti i tipi di contagio.

La tradizione di affidare il patronato di un luogo o di una categoria di persone ad un santo è molto antica e lo stesso termine patrono rimanda alla parola latina pater (padre) e perciò all’idea di custodia, guida e protezione. La costituzione Sacrosanctum Concilium del concilio Vaticano II, nel capitolo dedicato all’anno liturgico, illustra bene il valore ecclesiale e il significato del culto dei santi: «La Chiesa ha inserito nel corso dell’anno la memoria dei Martiri e degli altri Santi che, già in possesso della salvezza eterna, in cielo cantano a Dio la lode perfetta e intercedono per noi. Nel loro giorno natalizio infatti la Chiesa proclama il mistero pasquale realizzato nei Santi che hanno sofferto con Cristo e con lui sono glorificati; propone ai fedeli i loro esempi che attraggono tutti al Padre per mezzo di Cristo; e implora per i loro meriti i benefici di Dio» (n. 104).

Un posto particolare lo occupano proprio i santi invocati per la protezione dalle numerose malattie ed epidemie, la cui devozione si diffuse dal XV secolo, soprattutto in Italia. E così S. Antonio abate, monaco eremita e maestro di vita spirituale, oltre che come protettore di molti animali e dei macellai, è invocato contro l’herpes zoster, malattia della pelle più comunemente nota come fuoco di Sant’Antonio.

Festeggeremo il santo patrono nella chiesa dell’ospedale civile domenica 17 gennaio alle ore 17.30, con la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Guido e trasmessa dai canali della nostra diocesi. La festa costituisce un appuntamento ormai tradizionale e sentito dall’intera città di Alessandria e da qualche tempo ormai, per rendere questa occasione ancora più inclusiva e partecipata, il programma è ricco di approfondimenti culturali e di celebrazioni.

Quest’anno, sotto il titolo Cura e Comunità, i giorni dal 17 al 21 gennaio offriranno un programma ricco di eventi in streaming, occasioni per riflettere e presentare le molteplici attività dell’azienda ospedaliera in questo tempo difficile. I nostri santi patroni ci parlano di un mondo passato, in cui la fede permeava ogni aspetto della vita quotidiana, e proprio dalla fede ci si aspettava una soluzione ai problemi di ogni giorno: al di là degli aspetti folkloristici, rimane importante per noi, oggi, pensare che i santi c’entrino con la nostra esistenza, con le richieste di preghiera, nella malattia o in ogni circostanza della vita, il matrimonio, la maternità, il lavoro, lo studio…

don Stefano Tessaglia

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