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(Foto di Caritas Ambrosiana)

Emergenza umanitaria alle porte dell’Italia

Bosnia: il Passaggio degli invisibili

Freddo, gelo, neve e tanta paura. È quello che vediamo da immagini e video che arrivano dalla Bosnia, al confine con la Croazia. Da anni, ormai troppi anni, migliaia di migranti si mettono in viaggio percorrendo la “rotta balcanica”. Lasciando il loro Paese, tentano di entrare nell’Unione Europea, lontano da guerre e povertà. Ma tv, giornali e media (soprattutto in questo anno difficile) non ne parlano o quasi. Noi, invece, con questo paginone proveremo a portarvi virtualmente al confine croato, per raccontarvi questa dura e triste realtà. Che non tutti vogliono vedere. Buona lettura!

  • 50.863
  • 1.240
  • 88 milioni
  • Respinti

Secondo i dati dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), è questo il numero totale di migranti che nel 2020 ha percorso la rotta balcanica. Mentre, secondo quanto raccolto dall’Ong danese “Danish Refugee Council”, sono 22.550 le persone che da maggio 2019 a oggi sono state vittime di respingimenti illegali da parte di un Paese dell’Unione Europea.

I migranti che, tra il 1° gennaio e il 15 novembre 2020, dal confine italiano di Trieste sono stati “riammessi” in Slovenia. Ma dal 1° luglio al 15 novembre, i respinti sono stati 863. Per questo il Tribunale di Roma ha aperto un’inchiesta nei confronti del ministero dell’Interno italiano, perché le “riammissioni” del Viminale violano gli obblighi costituzionali e del diritto internazionale.

Sono gli euro ricevuti dal 2018 a oggi dal governo della Federazione di Bosnia ed Erzegovina, da parte dell’Unione europea. Di questi fondi, 76,85 milioni sono arrivati all’Organizzazione internazionale per le migrazioni: solo nel dicembre 2020, per l’assistenza umanitaria, sono stati spesi 51,56 milioni. Quindi, quasi due terzi dei fondi sono già stati utilizzati in Bosnia. (Nella foto il campo di Lipa bruciato).

Il 30 gennaio, quattro eurodeputati sono stati fermati dalla polizia croata, al confine con la Bosnia. Volevano vedere la condizione dei migranti. Una spedizione guidata dal vicepresidente della Commissione diritti civili dell’Ue, Pietro Bartolo, accompagnato da Brando Benifei, Pierfrancesco Majorino e Alessandra Moretti. «Una provocazione, un tentativo di screditare la nostra reputazione» dicono da Zagabria.

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