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Dentro il mondo di Sefirot

Intervista ad Andrea Binasco

Intuiti“, “Fabula” e “Cicero“. Questi sono i pittoreschi nomi di tre mazzi di carte davvero speciali. Una sorta di guida per “educare” la propria creatività, oppure mettere in ordine le idee per iniziare a scrivere un libro o ancora allenarsi a parlare in pubblico. Tutto questo è nato dalle sapienti (e creative) mani di Andrea Binasco (a destra, nella foto) e Matteo Di Pascale (a sinistra), due giovani alessandrini fondatori nel 2018 della casa editrice indipendente “Sefirot”. Andrea, classe ’87, dopo il Liceo scientifico si è laureato in Lettere. Ha iniziato a insegnare italiano agli stranieri, prima nel nostro Paese e anche un anno in Australia, poi è tornato a casa. Ad attenderlo il suo “storico” compagno del Liceo, Matteo, che intanto si è laureato in design e ha ideato uno strumento tutto nuovo per “aiutare” la creatività. «Ci conosciamo da quando avevamo 13 anni, già al Liceo nutrivamo la passione per la creatività e la letteratura. In quegli anni producevamo dei piccoli prodotti, sempre in ambito creativo, per amici e conoscenti. Oggi tutto questo è diventato un lavoro» ci racconta Binasco.

Nei primi due anni di attività, Sefirot ha venduto i suoi prodotti a oltre 100 mila creativi nel mondo. Ma non è tutto. A questi tre mazzi di carte, dal 16 febbraio, si è aggiunto “Fabula for kids”, una versione dedicata interamente ai bambini. In vista del nuovo progetto, abbiamo contattato Andrea per raccontare questa bella realtà, giovane, creativa. E anche un po’ alessandrina.

Andrea, da dove nasce questo progetto?

«Tutto è partito nel 2012, quando Matteo ha sviluppato, durante gli studi universitari, un mazzo di carte chiamato “Intuiti”. Sentivamo la necessità di un supporto nell’ambito della creatività. Inizialmente si è fatto aiutare anche da alcuni docenti, e ha realizzato questo mazzo di 78 carte: uno strumento che sblocca la propria creatività e fa le giuste domande. Capita che all’interno del processo creativo si rimanga bloccati, senza controllo e orientamento. Ecco, questo mazzo guida i creativi nella giusta direzione. In poche parole, “pigiamo” un esperto in materia all’interno di queste carte (sorride)».

E quale risposta avete avuto?

«La campagna di crowdfunding (finanziamento di gruppo sul web per un progetto, ndr) è andata molto bene, e questo prodotto ha preso vita. È stato un processo molto lungo, ma quando ha iniziato a ingranare ci siamo detti: “Perché non uniamo la passione per la letteratura con uno strumento analogo?”. Da lì è nato “Fabula”, il nostro secondo mazzo di carte. Sono 42 carte che aiutano a organizzare, analizzare e gestire una storia che lo scrittore ha in mente. Sia chiaro, con Fabula non peschi una carta e trovi l’ispirazione. Ma fornisce una struttura, basata su studi antropologici e narratologici, che aiuta le persone che hanno una storia a costruirla. Si usa attaccando le carte al muro: ognuna di esse è un contenitore da riempire con appunti e ti guida passo dopo passo. Si possono scrivere dei libri, ma anche sceneggiature di film».

Ma non è tutto…

«No, perché appena usciti questi due progetti, ci ha contattato l’esperto Marco Venturini che fa corsi di “public speaking”, ovvero aiuta le persone a parlare in pubblico, ma scrive anche discorsi per alcuni politici. Così abbiamo creato il terzo mazzo di carte. Si chiama “Cicero” ed è dedicato per chiunque voglia imparare a parlare in pubblico: dal testimone di nozze al dirigente di un’azienda, fino al motivatore che parla in una conferenza. Anche in questo caso il crowdfunding è andato molto bene, ma avevamo bisogno di far diventare tutto questo un lavoro. Così, nel 2018 fondiamo la casa editrice indipendente Sefirot».

A chi e in quali Paesi vendete?

«Fabula per scrittori e sceneggiatori non professionisti. Ma l’abbiamo venduto e presentato anche a professionisti del settore. Ma anche insegnanti perché diventa un gioco con i ragazzi. Lavoriamo principalmente online, vendiamo il 30% in Italia e 70% nel resto del Mondo. Una grossa fetta, quasi il 25%, negli Stati Uniti. In totale abbiamo venduto una media di 30 mila prodotti l’anno. Ma, essendo aperti da poco, sono dati da prendere con le pinze».

Come ha influito il Covid-19 sul vostro lavoro?

«Ha influito solo a livello organizzativo. Questo è il vantaggio di avere un e-commerce, e quindi vendere online. Abbiamo avuto problemi sulla produzione, perché molte fabbriche hanno rallentato il loro lavoro. Quindi molte cose che avevamo in pentola per il 2020 non sono ancora uscite».

Infatti nel 2021 siete usciti con “Fabula for kids”.

«È un mazzo di carte che insegna ai bambini a creare la propria storia, senza dare elementi o dettagli, ma soltanto scegliendo l’impalcatura. L’ambizione è quella di insegnare a scrivere, quindi non si tratta solo di un gioco. È dedicata ai bambini dai 6 anni in su, ma possono esserci degli spunti anche per gli adulti. Ci piacerebbe dare degli strumenti ai genitori per raccontare al meglio le favole. All’interno si possono trovare anche le animazioni di Matteo Capobianco, in arte Ufo5, che è un grande illustratore di Torino».

Come è andato il finanziamento online?

«Dal 16 febbraio al 18 marzo è rimasto online su “Kickstarter“, la più importante piattaforma di crowdfunding. Si tratta di un pre-ordine che permette a chi ha un progetto di vendere, e quindi avere i soldi, prima della produzione. È andata davvero bene, perché dopo pochi minuti abbiamo raggiunto l’obiettivo di produzione per pagare i costi di produzione e trasporto. Adesso inizieremo la produzione e la distribuzione nelle librerie indipendenti e sul nostro sito, sefirot.it».

E per il futuro?

«Stiamo lavorando a tanti altri progetti: vogliamo realizzare meno prodotti, per curarli il meglio possibile. In media un prodotto lo sviluppiamo in un anno. Questa è la fortuna di essere una casa editrice indipendente, ci possiamo permettere di fare due o tre uscite l’anno. Se lavorassimo nella distribuzione ce ne chiederebbero almeno dieci. Porteremo avanti i nostri prodotti, cercando di crearne altri. Sempre densi di contenuto, durevoli e utili, ma che sappiano soddisfare le esigenze di tutti».

Alessandro Venticinque

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