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La Caritas chiede aiuto agli alessandrini

Emergenza povertà

«Stiamo ancora affrontando i drammatici effetti della crisi generata dalla pandemia in un contesto di fragilità sociale che sembra continuare ad aggravarsi». È lapidario Giampaolo Mortara, direttore di Caritas Alessandria. A partire da marzo 2020, l’organismo diocesano da sempre al fianco degli ultimi ha adeguato i servizi e cercato nuove strade per continuare a porgere la mano ai più fragili. «Abbiamo cambiato le modalità di accesso e di fruizione della mensa “Tavola Amica” per tutelare ospiti e volontari. Con il prezioso aiuto dei medici dell’ambulatorio “Nessuno Escluso” e degli operatori degli ostelli notturni, monitoriamo le condizioni di salute di coloro che si rivolgono a noi. Ma tutto questo non basta» spiega Mortara.

I dati dei centri di ascolto Caritas, che confrontano il periodo maggio-settembre del 2019 con lo stesso periodo del 2020, mostrano che da un anno all’altro l’incidenza di coloro che per la prima volta si rivolgono a servizi caritativi in Italia passa dal 31% al 45%. Quasi una persona su due che oggi si rivolge alla Caritas lo fa per la prima volta. In particolare, il peso delle famiglie con minori, delle donne, dei giovani, degli italiani, che sono oggi la maggioranza (52% rispetto al 47,9 % dello scorso anno) e delle persone in età lavorativa, fasce di cittadini finora mai sfiorati dall’indigenza.

«Il nuovo aggravarsi della situazione sanitaria – spiega Roberto Massaro, presidente dell’associazione Opere di giustizia e carità – non consente, per il momento, di avere un quadro completo delle fragilità del nostro territorio ma certamente la situazione locale rispecchia quella nazionale evidenziata da Caritas Italiana. Le difficoltà economiche e sociali delle persone della comunità alessandrina sono certamente in aumento».

A un anno dall’inizio della pandemia, lo sforzo di operatori e volontari Caritas nel continuare a garantire i servizi ai più fragili è stato enorme. Pari è la vicinanza ricevuta da coloro che, in questi mesi, hanno sostenuto l’organismo diocesano aiutandolo a stare accanto agli ultimi. «Ma ci troviamo nuovamente a dover chiedere aiuto alla nostra comunità. Così domandiamo agli alessandrini di rendere questa Pasqua ancora più buona sostenendo i nostri servizi» aggiunge Giampaolo Mortara.

È possibile farlo donando a:
Opere Giustizia e Carità odv
IT 47 R 02008 10400 000103784649

Con una donazione di 200 euro si sostiene un pranzo per tutte le persone che in un giorno si rivolgono alla mensa “Tavola Amica”, si tratta di circa 100 persone. Con un contributo di 100 euro è possibile sostenere i costi di una notte di accoglienza presso i dormitori per 20 persone senza fissa dimora. Donando 50 euro è possibile garantire una giornata di apertura del servizio “Docce”, che significa offrire docce calde e un cambio intimo per circa 10 persone. «Ma anche piccoli contributi ci aiutano a fare molto per i più fragili: bastano 2 euro per offrire un pasto a chi è in difficoltà» conclude Roberto Massaro.

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