Ordinazioni in Vaticano
Domenica 25 aprile, nella 58a Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, papa Francesco ha presieduto l’ordinazione sacerdotale di nove diaconi, nella Basilica Vaticana. Durante l’omelia, il Papa ha invitato i nuovi preti a essere «pastori che vanno con il popolo di Dio: delle volte avanti, in mezzo, indietro al gregge, ma sempre lì, con il popolo di Dio». Poi ha aggiunto: «Questa non è una carriera: è un servizio, un servizio come lo stesso che ha fatto Dio al suo popolo».
«Mai sparlare di un fratello sacerdote» il monito del Santo Padre: «Se voi avete qualcosa contro un altro siate uomini. Avete dei pantaloni: andate lì, ed in faccia diteglielo». E poi, ancora a braccio, «non siate chiacchieroni. Non cadete nel pettegolezzo. Per favore, allontanatevi dalla vanità, dall’orgoglio dei soldi. Il diavolo entra dalle tasche». Un monito che prosegue con la raccomandazione di non essere «arrampicatori», inseguendo l’orgoglio dei soldi. «Sacerdoti, non imprenditori» conclude il Pontefice, invitando a non avere paura: «Se avrete lo stile di Dio, tutto andrà bene».
Tra i nove sacerdoti ordinati per la diocesi di Roma, anche Samuel Piermarini (nella foto qui sotto), 28 anni. La sua vocazione è stata una scelta radicale e vissuta: a un passo dalle giovanili della Roma, come portiere, ha deciso di cambiare vita seguendo la fede. La società giallorossa lo aveva contattato, il giorno dopo il suo diciassettesimo compleanno, per entrare a far parte degli Allievi Nazionali, ma la sua risposta è stata “no”.
Poi lascia anche la fidanzata, cambia vita, in attesa di una svolta. Una sterzata che arriva nel 2011 Samuel parte per un pellegrinaggio a Düsseldorf, in Germania, con i giovani del Cammino Neocatecumenale, per un incontro vocazionale. Subito dopo, la scelta di entrare nel seminario diocesano internazionale “Redemptoris Mater”. Queste le sue parole in un’intervista a Vatican News: «Le scelte belle sono quelle radicali. La mia esperienza è stata di prendere sempre decisioni nette, mai dire “vabbè, proviamo”. Questo funziona in qualsiasi ambito. Perciò non bisogna “vivacchiare”, come dice il Papa, ma prendere la vita in mano».