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Giornata internazionale delle famiglie

Chiesa e Nazioni unite

Lo scorso sabato l’Onu ci invitava a celebrare la “Giornata internazionale delle famiglie”. Per noi Cristiani il modello formidabile di riferimento è la “Sacra Famiglia” la cui festa liturgica era celebrata sin dal XVII secolo ed è stata definitivamente fissata dal Concilio Vaticano II alla prima domenica dopo il Natale. Ma ritorniamo alla “Giornata”: l’Assemblea Generale Onu l’ha istituita nel 1993 per diffondere una maggiore consapevolezza in merito ai processi sociali, economici e demografici che coinvolgono le famiglie nel mondo.

In coerenza alle indicazioni della Commissione Onu per lo Sviluppo Sociale, la proposta per l’edizione 2021 (disponibile su un.org) si è concentrata sugli impatti delle nuove tecnologie sul benessere delle famiglie. Tuttavia, famiglia è tema che non può essere analizzato solo sotto questi aspetti e nella complessità del momento presente – così caratterizzato da visioni pregiudiziali e interessi di parte – forse varrebbe la pena concentrarsi un poco sul riconoscimento di questa realtà partendo innanzitutto proprio dal livello giuridico.

Vorrei citare brevemente alcuni articoli, il primo dei quali è tratto dalla Dichiarazione universale dei Diritti umani (1948) che afferma (art. 16) che «Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione». Pure interessante è il Preambolo della Convenzione internazionale sui Diritti del bambino (1989) per il quale «la famiglia, unità fondamentale della società ed ambiente naturale per la crescita e il benessere di tutti i suoi membri e in particolare dei fanciulli, deve ricevere la protezione e l’assistenza di cui necessita per poter svolgere integralmente il suo ruolo nella collettività».

Così pure la nostra Costituzione dedica tre articoli (dal 29 al 31) alla famiglia e alla genitorialità e le parole dell’art. 29 non lasciano dubbi: «La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare».

Possono queste citazioni essere un buon “viatico” per ripensare alla recente “Giornata” del 15 maggio? Non spetta a me dare risposta. Ma, in conclusione, vorrei segnalare che Papa Francesco ci sta già sollecitando, con un anno di anticipo, ad accompagnare il X Incontro Mondiale delle Famiglie (Roma, 22-26 giugno 2022) e lo fa con la proposta di preghiera (cercatelo su vaticannews.va) dedicata all’amore familiare quale vocazione e via di santità: «Padre Santo, siamo qui dinanzi a Te per lodarti e ringraziarti per il dono grande della famiglia. Ti preghiamo per le famiglie consacrate nel sacramento delle nozze, perché riscoprano ogni giorno la grazia ricevuta e, come piccole Chiese domestiche, sappiano testimoniare la tua Presenza e l’amore con il quale Cristo ama la Chiesa. Ti preghiamo per le famiglie attraversate da difficoltà e sofferenze, dalla malattia, o da travagli che Tu solo conosci: sostienile e rendile consapevoli del cammino di santificazione al quale le chiami, affinché possano sperimentare la Tua infinita misericordia e trovare nuove vie per crescere nell’amore. Ti preghiamo per i bambini e i giovani, affinché possano incontrarti e rispondere con gioia alla vocazione che hai pensato per loro; per i genitori e i nonni, perché siano consapevoli del loro essere segno della paternità e maternità di Dio nella cura dei figli che, nella carne e nello spirito, Tu affidi loro; per l’esperienza di fraternità che la famiglia può donare al mondo. Signore, fa’ che ogni famiglia possa vivere la propria vocazione alla santità nella Chiesa come una chiamata a farsi protagonista dell’evangelizzazione, nel servizio alla vita e alla pace, in comunione con i sacerdoti ed ogni stato di vita. Benedici l’Incontro Mondiale delle Famiglie. Amen».

Guido Astori

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