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Non ho mai visto tanta passione come ad Alessandria

L’ex bomber dei Grigi

«Io dell’Alessandria parlerei per ore e ore, senza fermarmi mai». Bastano pochi minuti al telefono per sentire tutto l’entusiasmo di Ciccio Marescalco. Il tempo che basta per capire che lui la maglia dei Grigi non l’ha mai smessa di vestire, ce l’ha cucita addosso. L’ex bomber, che ha segnato ovunque con la casacca dell’Alessandria nella stagione ’84-85, e poi ancora dall’87 all’89, adesso gioisce insieme a tutti i tifosi per questo storico traguardo. Un campione che è rimasto nel cuore non solo di chi l’ha visto giocare, ma anche dei tanti giovani che si continuano a far raccontare le sue gesta in campo e il suo carisma “fuori”.

Ciccio, cosa hai provato giovedì sera?

«Una gioia immensa. Questa promozione è la ciliegina sulla torta. Dopo tanti anni di sofferenza i Grigi sono riusciti a salire in Serie B, e da tifoso sono felicissimo. E potrò festeggiare insieme ai tifosi proprio a fine agosto, perché il quartiere Cristo mi ha dedicato un fan club e quindi verrò ad Alessandria».

A chi hai pensato dopo questa vittoria?

«Ho pensato a dei personaggi importanti per me. Egidio da Cantalupo, che non c’è più, un mio grande amico che lavorava allo stadio. E poi Sergio Viganò, storico massaggiatore: una dedica grandissima va a lui, per tutto quello che ha dato per l’Alessandria e per i calciatori italiani. Adesso stiamo anche facendo il tifo per la Nazionale di mister Mancini, ricordo il grande legame che Sergio aveva con Roberto. Speriamo di poter festeggiare anche gli Europei».

Come occorre affrontare la Serie B.

«Questo traguardo fa onore all’Alessandria, e se lo merita per poter tornare a competere con del grandi squadra. I Grigi hanno già in casa tanti giocatori forti, non servirà operare tantissimo sul mercato, senza spese enormi, ma qualche ritocco, specialmente un attaccate di categoria…».

Ci vorrebbe un Marescalco?

«Magari, però quello di 30 anni (sorride)… A parte gli scherzi, ci vorrebbe una punta cattiva, che segni tanto. E poi sarà importante anche qualche giovane, delle grandi squadre come Inter, Atalanta, Juventus. Sarei felice se Di Masi leggesse questa intervista, perché ho da consigliare un giovane molto promettente».

Di chi si tratta?

«Io abito in provincia di Pescara, e ho avuto modo di seguire il settore giovanile. C’è un’ala destra 2002 davvero forte, si chiama Chiarello, omonimo dell’attuale numero 4 dei Grigi. Promette bene».

Il tuo legame con questa città continua ad andare avanti, anche i più giovani conoscono le tue gesta. Che effetto ti fa?

«Questo rapporto continua, perché io ad Alessandria mi sono fatto voler bene. Ovunque andavo mi erano tutti amici. Questo indipendentemente dal fatto che fossi un calciatore. Alla gente è rimasto nel cuore quello che davo in campo, e perché quando segnavo andavo a esultare sotto la nord. Guardate, ho giocato in tante realtà importanti, Reggina, Messina, con 25 mila tifosi a partita, ma non ho mai visto così tanta passione e calore come ad Alessandria. Un pubblico meraviglioso che non ho mai dimenticato».

Hai un ricordo in particolare?

«Ricordo il gol contro il Venezia, è stato davvero così bello e veloce. Mi sono subito aggrappato alla rete e sono andato a salutare i tifosi. Avevo le lacrime agli occhi, loro si sono buttati su di me e mi hanno abbracciato: la cosa più bella che mi è rimasta. E poi ricordo il primo gol nello spareggio a Modena, al 19′ minuto. Ho fatto uno scatto per raggiungere la nostra curva dalla parte opposta del campo. Li ricordo con il cuore, sono stati momenti bellissimi».

Alessandro Venticinque

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