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L’appello della regista Sahraa Karimi

“Il punto di vista” di Adriana Verardi Savorelli

La regista afghana Sahraa Karimi (nella foto) di 38 anni, prima presidente donna dell’Afghan Film Organization, ha inviato un appello di aiuto a tutte le comunità del mondo temendo la soppressione dei diritti civili con il nuovo governo che sorgerà nel Paese, nonostante le buone promesse, in particolare nei confronti delle donne. Con grande fatica e determinazione loro erano riuscite a liberarsi dall’essere proprietà degli uomini e negli ultimi tempi hanno raggiunto traguardi importanti come il diritto allo studio, essere presenti tra i parlamentari, la possibilità di aprire conti in banca, possedere aziende, diventare professioniste e leader in varie attività.

Questa coraggiosa donna non vuole abbandonare il suo Paese che ama e chiede aiuto alle comunità, a uomini e donne di buona volontà, perché insieme, convinti e fiduciosi, si può fare molto. Il mondo è colpevole se resta nel silenzio e nell’indifferenza affermando che sono questioni che riguardano quei popoli e sono risolvibili solo da loro. Assolutamente no, perché viviamo ormai in un mondo globalizzato e tutto ci riguarda. Le associazioni femminili italiane, in particolare, non sono rimaste indifferenti al suo grido e in molte si sono rivolte al Governo italiano per chiedere impegni concreti a favore del popolo afghano.

Ci sono anche buone iniziative per non abbandonare le donne al loro destino. Da queste notizie si possono trarre doverose riflessioni. Noi italiane viviamo in un Paese democratico, possiamo arrivare in alto nelle gerarchie della politica, dell’economia, della scienza, abbiamo diritti e doveri come tutti i cittadini liberi e responsabili della propria vita, possiamo godere della bellezza delle arti, presentare al mondo i nostri volti senza nascondimenti di veli e non dobbiamo lamentarci… Solidarietà e vicinanza affettiva verso il popolo afgano e in particolare verso le donne!

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