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I luoghi di S. Paolo della Croce/2

“Mi ricordo…” a cura di Flavio Ambrosetti

Nella chiesa di S. Martino a Castellazzo Bormida vi è una lapide con iscrizione: “Tomba della famiglia Daneo, famiglia di S. Paolo della Croce“. Al battesimo, gli furono imposti due nomi: Paolo Francesco. Il primo, Paolo, gli fu dato per ricordare il nonno paterno, morto tre mesi prima della sua nascita, il 7 ottobre 1693 a 86 anni di età; il secondo, Francesco, per ricordare il nome del nonno materno.

Paolo Francesco fu battezzato il pomeriggio del 6 gennaio 1694, Epifania, nell’antica chiesa parrocchiale di S. Sebastiano. La madrina, Maria Caterina Massari, è la nonna materna.
La casa dove abitavano i genitori e dove è nato Paolo dava sulla piazza con a fronte la chiesa dei Domenicani di S. Maria delle Grazie e distava pochi passi dall’oratorio dell’Annunziata, dove si erano sposati i genitori.

La strada che passava davanti alla casa era chiamata via S. Domenico. La chiesa di questa piazza è officiata dai Padri delle Scuole Pie. Ricordo che conducevano la scuola media “Calasanzio“, la frequentai per i tre anni di corso; in particolare sono grato a Padre Damilano, preside, Padre Tardito, bravo docente di Lettere e amante della natura, francescano di spirito. La bottega che i familiari di san Paolo gestivano era nell’odierna piazza Mazzini, un tempo la “Platea Communis”.

Paolo trascorse a Cremolino la sua adolescenza. La famiglia Danei aveva parenti paterni, a Tagliolo Monferrato e a Rocca Grimalda. Su Rocca Grimalda ho un ricordo della pro-zia Catterina Badano, stesso nome della mia mamma. Si andava spesso da lei, donna premurosa con nipoti e pronipoti. Si interessò, dopo la laurea, per la mia occupazione e riuscì, parlando col mio professore Tino Sciutto, ad indirizzarmi. Mi trovai, dopo accurate referenze di un docente universitario e di altri, ad essere assunto dall’Istituto “Arecco” dei Gesuiti in Genova.

Paolo ha imparato a leggere e scrivere e ad avere una cultura di base ad Ovada. Qui aveva, come accennato, parenti sacerdoti che potevano istruirlo, come il Rettore dell’oratorio dell’Annunziata, don Giovanni Battista Dannia, che benedisse le nozze del papà. Tuttavia frequentò anche una scuola “vera”, se si può chiamarla così, a Cremolino, dai Carmelitani. Della scuola frequentata ci è rimasta una notizia, quella che la sorella Teresa fornì al Processo informativo di Alessandria: il Padre Carmelitano, insegnante, avrebbe detto di Paolo: «Ne sa più di me!».

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