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Parole come pane

“La recensione” di Fabrizio Casazza

Sulla scia della recente Settimana Sociale dei Cattolici Italiani tenutasi a Taranto, il libro Parole come pane (ed. Indialogo, pp 204, euro 19) in termini a un tempo divulgativi e profondi intende proporre una serie di parole che come pezzetti di pane, appunto, possano nutrire la riflessione su temi ormai consolidati nell’agenda pubblica, offrendo una prospettiva cattolica. Mi spiego con un esempio.

Come dichiara nella Prefazione suor Alessandra Smerilli, segretario ad interim del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, la transizione ecologica non è richiesta «solo perché spinti dall’urgenza dei cambiamenti climatici, ma perché abbiamo ragioni teologiche, spirituali, sociali, e legate allo sviluppo integrale» (p. 6). Si tratta di argomenti su cui sono esperti i due autori del volume: il teologo morale don Bruno Bignami (nella foto), che presso la Conferenza Episcopale Italiana è direttore dell’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro e dell’Ufficio dell’Apostolato del Mare, e il giornalista Gianni Borsa, presidente dell’Azione Cattolica a Milano.

Ogni capitolo è volutamente molto breve, caratterizzato da un vocabolo significativo, concluso da una serie di domande per aiutare l’approfondimento sia individuale sia in gruppo. Si parte con economia, dove – alcuni forse rimarranno sorpresi – si dà un giudizio negativo delle fondazioni filantropiche, poiché rimane esclusa la giustizia, mentre l’istanza etica dovrebbe entrare fin dalla fase iniziale, quella della produzione. Si parla poi di famiglia, sollecitando la valorizzazione del suo essere soggetto sociale e non mera destinataria di politiche assistenziali. Della transizione ecologica si dice che «si può vivere solo come conversione» (p. 167).

Come esemplificazione della profezia viene evocato san Francesco d’Assisi, che rinuncia ai beni terreni, bacia un lebbroso, parla agli animali, dialoga con il sultano islamico, si pone in armonia con il creato. Questo libro, pur essendo stato scritto prima dell’ultima Settimana Sociale, ne incarna perfettamente lo spirito e l’intenzione, sollecitando i lettori ad assumere la consapevolezza, come recita il sottotitolo, che tutto è connesso e può essere tenuto insieme solamente da un approccio di ecologia integrale che integri le novità sociali in un’etica amica della persona.

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