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I difetti della vista nei bambini

La pediatra Sabrina Camilli

Un leggero strabismo, la tendenza ad avvicinare molto il viso agli schermi quando si guarda la tv, un lieve arrossamento delle palpebre: di quali segnali legati agli occhi dei propri bambini i genitori devono preoccuparsi? E quando è il momento di far vedere il piccolo dall’oculista? Abbiamo chiesto alla nostra pediatra di fiducia, la dottoressa Sabrina Camilli, di aiutarci a orientarci al meglio in questo campo così delicato come la vista dei bimbi.

Dottoressa, come si riconoscono e come si prevengono gli eventuali problemi alla vista dei nostri bambini?

«Partirei dallo sviluppo della vista dalla nascita in avanti, per dare ai genitori alcune indicazioni che mi sembrano utili. Appena nato il bambino percepisce tutti gli stimoli visivi ma non è in grado di interpretarli elaborandoli in immagini: in sostanza, non è in grado di capire ciò che vede. A 2-3 mesi distingue il viso umano e risponde ai sorrisi e ai movimenti delle labbra; tra i 4 e i 5 mesi mette a fuoco le immagini a qualche metro di distanza e distingue i tre colori fondamentali (rosso, verde e blu). A 6 mesi è importante tranquillizzare i genitori: in caso si sia presentato, scomparirà l’eventuale strabismo, dovuto all’immaturità dell’innervazione dei muscoli oculari. Solo intorno ai due anni raggiungerà la corretta acuità visiva».

Che cosa sono i vizi di refrazione? Ce li potrebbe descrivere?

«La miopia è il difetto visivo più frequente. Il bulbo oculare in questo caso è più lungo del normale: per questo motivo le immagini sono messe a fuoco davanti alla retina e quindi appaiono sfuocate. Il bambino “vede male da lontano”. Spesso questo difetto è congenito quindi per i figli di genitori miopi dopo i 2 anni è consigliabile una visita oculistica di screening. In realtà il bambino manifesterà i primi sintomi verso i 4-5 anni. Sovente la miopia si manifesta insieme a strabismo o ad astigmatismo. Segni indicatori sono gli occhi socchiusi, perché così mette a fuoco meglio, o se vede meglio in penombra».

Cosa succede se il bambino è ipermetrope?

«Neonati e bimbi fino ai 2 anni sono ipermetropi: questo difetto poi scompare con l’età. Se è presente, il bimbo ha una visione da vicino più difficoltosa. Il bulbo oculare in questo caso è più corto, al contrario della miopia. Se l’occhio cresce bene, l’ipermetropia può dipendere da difetti della cornea o del cristallino o da malattie che coinvolgono queste strutture. L’immagine viene proiettata dietro la retina: ciò che è vicino viene visto sfocato. Se supera le 5-6 diottrie il bambino presenta occhi arrossati e stanchi: questo difetto può associarsi allo strabismo».

(continua nel prossimo numero)

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