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Grandine sulle coltivazioni

Coldiretti e Cia

Aspettando la pioggia, sono arrivati grandine e vento. La tempesta venerdì 1° aprile si è abbattuta nel casalese, in Val Cerrina a Sala, Camino, Murisengo, Alfiano Natta, Villadeati, colpendo soprattutto noccioli e mandorli in fiore.

«Dopo mesi di siccità, la grandine è l’evento più pericoloso nelle campagne per i danni irreversibili che provoca, poiché distrugge le colture già pronte nei campi, ma anche i fiori sulle piante da frutto. Il moltiplicarsi di eventi estremi ha fatto perdere oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture» ha affermato il presidente Coldiretti Alessandria, Mauro Bianco.

Preoccupa anche il brusco calo delle temperature con il rischio di gelate tardive su fiori e primizie. Ciò che serve è, invece, la pioggia. Le precipitazioni dei giorni scorsi sono state insufficienti a portare un po’ di sollievo dopo oltre cento giorni di siccità: forte preoccupazione per la mancanza di riserve idriche e per gli abbassamenti dei livelli di falda e della portata dei corsi d’acqua, elementi fondamentali per garantire l’irrigazione estiva delle colture.

«La siccità ha fatto già fuori il 50% del grano precoce in Italia, sia duro che tenero, in una stagione già instabile per l’assenza di import dall’Ucraina in guerra, e granaio d’Europa» dicono da Cia Alessandria.

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