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Domenica tutti insieme alla Festa della famiglia

Centro Don Bosco

Domenica 29 maggio all’oratorio Don Bosco della parrocchia San Giuseppe Artigiano di Alessandria (Corso Acqui 398) si svolgerà la “Festa della famiglia“. «Ci auguriamo che questo evento possa essere un momento di incontro per tutte le varie fasce d’età e con i diversi gruppi che ruotano attorno alla Don Bosco. Una giornata da vivere insieme con serenità, tra laboratori, giochi, pranzo e preghiera» ci racconta don Roberto Gorgerino (nella foto qui sotto), che dal settembre di quest’anno è alla guida dell’oratorio salesiano di Alessandria.

Don Roberto, come si svolgerà la “Festa della famiglia”?

«Si partirà alle 10 con la Santa Messa all’aperto, e dalle 11 inizieranno i laboratori e i tornei che vedranno protagonisti genitori e figli. Poi, dalle 12.30, faremo un pranzo comunitario. Durante la giornata ci saranno anche banchetti informativi sull’Estate ragazzi organizzata da noi. E la festa andrà avanti anche nel pomeriggio: dalle 14.30 sono previste le esibizioni in palestra delle attività ludiche sportive; alle 16 la dimostrazione di “flag football” nel campo in erba, e alle 17 ci sarà la lotteria. Infine concluderemo la giornata di festa con un momento di riflessione e preghiera».

Un momento di festa, dopo due anni segnati dal Covid-19.

«Tornare a stare insieme, dopo questo periodo di pandemia, è davvero importante. Avere la possibilità di incontrarsi anche tra famiglie è una cosa che tutti si aspettavano e cercavano. Si avverte un po’ ovunque un forte desiderio di trascorrere dei momenti come questi».

Ha parlato della vostra Estate ragazzi: quando partirà?

«L’Estate ragazzi partirà il 13 giugno e proseguirà fino al 29 luglio. Cercheremo di tornare il più possibile alla normalità, ricominciando a “girare” a pieno ritmo con gite e uscite, per riprendere i contatti con ragazzi e famiglie. Abbiamo già diffuso la locandina di presentazione, la troverete domenica durante la festa e anche sui nostri social».

Lei è arrivato ad Alessandria nel settembre 2021. Che bilancio fa di quest’anno?

«Lo ammetto, sono ancora qui che osservo e mi rendo conto di come girano le cose (sorride). Posso dire che c’è un bel clima e la gente risponde bene. Siamo al “Cristo”, una realtà lontana dal centro ma molto vivace. Avverto una bella collaborazione anche tra le istituzioni e le associazioni del quartiere. Se penso al nostro cortile, vedo come la piazza di un quartiere: da una parte ci sono tutte le sue diversità e complessità, dall’altra ci sono grandi opportunità e sfide. In questi giorni, due ragazze inizieranno il Servizio civile volontario. Con loro, insieme con educatori e animatori, cercheremo di affrontare queste sfide per essere presenti».

Come sono cambiati i giovani in questo periodo?

«I giovani si assomigliano dappertutto, ma è davvero complicato dire come sono cambiati. Avverto che i ragazzi hanno bisogno di figure più adulte che stiano con loro, accompagnandoli nel cammino con discrezione e umiltà, stando ad ascoltare il “loro” mondo. Io mi rendo conto di essere lontano su certe cose che prima davo per scontate… Un aspetto che vedo cambiato è che in alcuni atteggiamenti, o anche nelle relazioni tra di loro, sono subito aggressivi per risolvere i conflitti: è difficile fermarsi, ragionare e valutare. C’è un clima di tensione che, come ho visto da settembre a oggi, viene rasserenato solo se i giovani sono accompagnati e viene garantita una presenza. Questo oggi è il nostro compito».

Alessandro Venticinque

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