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L’Annunciazione, Beato Angelico e la Sagrada Familia

“La recensione” di Fabrizio Casazza

La casa editrice Jaca Book meritoriamente continua la pubblicazione di splendidi volumi sulle raffigurazioni artistiche di particolari episodi della vita di Gesù riprodotti su quadri ed edifici religiosi.

Il teologo francese François Bœspflug e l’iconografa Emanuela Fogliadini si sono dedicati a L’Annunciazione a Maria nell’arte d’Oriente e d’Occidente (pp 167, euro 24). Il libro, arricchito da meravigliose fotografie a colori, presenta una selezione di una trentina di opere sul soggetto, spaziando nel tempo e nei luoghi, dal V secolo al 2020. Ogni immagine è commentata circa la tecnica pittorica, l’analisi compositiva, la destinazione originaria e gli usi successivi, per concludere con una riflessione teologica.

Al Beato Angelico (pp 240, euro 49) è dedicata la nuova edizione dell’opera di Liana Castelfranchi, pubblicata per la prima volta nel 1989. Con il sostegno delle figure viene ripercorsa la vicenda artistica di Guido di Pietro, nato nel 1395 circa, diventato fra Giovanni da Fiesole nell’Ordine dei Predicatori, conosciuto con l’appellativo di “Beato Angelico”, morto nel 1455 a Roma, dov’è tuttora sepolto, precisamente nella centralissima basilica di Santa Maria sopra Minerva. Nel 1982 san Giovanni Paolo II gli concesse il titolo di Beato con Liturgia delle Ore e Messa proprie come memoria facoltativa per il suo istituto religioso. Nel 1984 nel corso dell’Anno Santo della Redenzione il medesimo Pontefice lo proclamò patrono degli artisti, specialmente dei pittori.
A un monumento non ancora terminato si rivolge l’attenzione dell’architetto Maria Antonietta Crippa, docente al Politecnico di Milano e membro della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e

Lettere dei Virtuosi al Pantheon in Roma. Il libro La Sagrada Familia (pp 223, euro 80) in effetti analizza, come recita il sottotitolo, le sfide di un cantiere in corso d’opera, quello dell’omonima chiesa, di cui venne posta a Barcellona la prima pietra nel 1882 e diretta dall’anno successivo dal giovane Antoni Gaudí. A questa costruzione il brillante architetto catalano dedicò tutto sé stesso, con un percorso interiore che lo spinse fino al punto da decidersi ad abitare nel cantiere. Trovò la morte dopo essere stato investito da un tram, venendo poi scambiato per un barbone a causa degli abiti dimessi. A oggi i lavori di quella che lui stesso definì «cattedrale dei poveri», poiché collocata in un quartiere periferico, non sono ancora conclusi, anche se nel 2010 fu solennemente dedicata al culto e contestualmente elevata al rango di basilica durante una liturgia presieduta da papa Benedetto XVI. È stata avviata la sua causa di beatificazione.

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