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Piccoli cuccioli alla scoperta del mondo

“Libri per bambini” di Zelia Pastore

Un piccolo bambino pelato e dalla faccia tonda che guarda estasiato la luna dalla finestra, indossando una vestaglietta a quadratini; sempre il bimbo che osserva una rana saltare in una pozzanghera, ben protetto dal suo impermeabile giallo; ancora lui in canottiera e pantaloncini, sdraiato davanti a un fiore giallo.

Sono alcune delle illustrazioni che troviamo in “Posso, Sento, Vedo, Tocco”, quattro nuovi titoli per la collana “A bocca aperta di Camelozampa”, dedicata ai lettori piccolissimi: è arrivata in Italia per la prima volta una miniserie di Helen Oxenbury, indiscussa maestra della fascia 0-3 anni, dedicata alle prime sensazioni, esperienze e scoperte del bambino nel mondo circostante. In questa nuova serie, il piccolo protagonista è lievemente cresciuto e interagisce con l’ambiente attraverso diversi stimoli sensoriali. Ascolta, osserva, tocca e inizia a prendere consapevolezza dei propri movimenti e delle proprie emozioni, proprio come fanno i suoi mini-lettori.

Come mai gli albi di questa scrittrice sono considerati un’eccellenza a livello internazionale? Lo abbiamo chiesto a Silvia Blezza Picherle, docente a contratto presso l’Università degli Studi di Verona, studiosa ed esperta di letteratura per l’infanzia e curatrice della collana. «Perché Helen Oxenbury è stata la prima illustratrice, già dagli inizi degli Anni 80 e con uno stile grafico assolutamente innovativo, a mettersi dalla parte della prima infanzia. Questa illustratrice ha la rara capacità di osservare e raccontare la realtà con gli occhi del bambino che incontra il mondo e fa le prime esperienze di conoscenza della vita».

LA VERSIONE DI ZELIA

“Mi vesto” e “Amici” (della prima serie della Oxenbury di cui abbiamo già parlato negli scorsi numeri di Voce) sono i primi due libri che ho letto in assoluto della mia vita. Mi ricordo con chiarezza quel buffo bambino alle prese con la maglietta che non riesce a infilarsi o mentre abbraccia il coniglio che è grande come lui, sempre con un’espressione tra il perplesso e il contento.

Mia mamma me li deve aver letti una volta, io da sola li avrò sfogliati almeno cento volte l’uno. Pensavo che quel bambino sarebbe un giorno diventato il mio fratellino, mi sembrava di avere tra le mani il suo album di foto. Anche oggi, quando lo leggo con Bubi, provo proprio una grande tenerezza, come se si trattasse di un mio piccolo amico. Lo consiglio a tutti quelli che vogliono fare un regalo a un neonato, perché appena lo potrà afferrare e guardare si riconoscerà sicuramente nelle sue gesta (a Bubi piace la pagina dove il bimbo prende in mano un verme e lo osserva da vicino).

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