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«Caro dottor Vecchio, noi ti ricordiamo così…»

In ricordo del dottor Vecchio

«Quando doveva venire a Voce per un’intervista, era sempre molto contento. Vi stimava tantissimo». A dire così, in una telefonata che non mi aspettavo, è stata qualche giorno fa la dottoressa Maria Caterina Canepa, collaboratrice del dottor Carlo Vecchio nella Breast Unit dell’ospedale di Alessandria. «Vorremmo raccontarvi chi era per noi che lavoravamo con lui e gli volevamo bene».

Anche noi di Voce volevamo bene al dottor Vecchio. Quando veniva a trovarci in redazione era sempre un bell’incontro. Leggete con attenzione le parole delle sue colleghe. Sono profonde: ci fanno capire che la morte non è (e non ha) l’ultima parola sulla vita. E così anche noi di Voce ci stringiamo intorno ai familiari e agli amici del dottor Vecchio, condividendo il loro dolore e la loro speranza. Ciao Carlo, ci rivedremo!

Andrea Antonuccio, direttore di Voce

Il ricordo delle colleghe

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Porteremo avanti la Breast Unit

Il dottor Vecchio per me non era solo il mio capo, era un punto di riferimento costante. Sempre disponibile al dialogo e al confronto scientifico. Quante volte in questi pochi giorni dalla sua scomparsa mi sono ritrovata a pensare: «Ora chiamo Carlo così chiedo consiglio!». È difficile trovare superiori così presenti e coinvolgenti! Sin da subito abbiamo avuto sintonia lavorativa e sono molto orgogliosa di aver contribuito a creare e sviluppare la Breast Unit qui nell’ospedale di Alessandria! Sarà difficile senza di lui… ma il centro Senologico chirurgico è la sua eredità lavorativa e il nostro gruppo dedicherà tutte le forze per poterlo portare avanti nel miglior modo possibile! Proprio come lui avrebbe voluto.

Maria Caterina Canepa

Un amico, non solo un collega

Ho conosciuto il dottor Vecchio quando ero ancora in Scuola di Specialità, all’Istituto Tumori di Genova. È sempre stato disponibile e gentile, mai altezzoso, soprattutto con noi specializzandi. È stata per me una piacevole sorpresa quando ho saputo che sarebbe venuto ad Alessandria: il destino ci ha fatti incontrare di nuovo. È stata un’esperienza molto bella: subito ha creato un clima di collaborazione e di scambio reciproco. Era un vulcano in attività con tante idee, lavoratore indefesso: a volte telefonava anche alla sera per parlare dei pazienti (a volte non riuscivamo a rispondere, ma sapevamo che il giorno dopo gli avremmo parlato). Ha creduto fin dai primi giorni nella Breast Unit e si è speso moltissimo per cercare di risolvere i problemi che incontrava via via, ha creato un’équipe chirurgica senologica con persone veramente in gamba. A volte si discuteva quando i punti di vista erano diversi, ma sempre con rispetto. E lui era comunque pronto ad accettare le opinioni altrui. È stato un arricchimento lavorare con lui. Non ho avuto modo di incontrarlo al di fuori del lavoro, non ne abbiamo avuto il tempo, ma quando una volta gli ho parlato di un problema personale circa un mio familiare si è subito reso disponibile ad aiutarmi senza che lo avessi richiesto espressamente: un amico, non solo un collega. Ci mancherà molto e cercheremo di mantenere e sviluppare il suo progetto per noi e per le nostre pazienti. Associo alle mie parole anche quelle della mia collega, la dottoressa Guglielmini: anche lei ha conosciuto il dottor Vecchio all’Istituto Scientifico Tumori di Genova, e concorda con quanto ho detto.

Maura Vincenti

Si è speso fino all’ultimo giorno

Ho conosciuto il dottor Vecchio durante il mio periodo di scuola di specializzazione in Radioterapia presso l’Ist di Genova, dove lui era membro attivo della Breast Unit. Quando le nostre strade si sono nuovamente incrociate ad Alessandria ho potuto riassaporare la sua dedizione alle pazienti affette da tumore alla mammella. Per loro è riuscito a creare anche qui una solida Breast Unit della quale sono fiera di fare parte e per la quale si è speso fino all’ultimo giorno, anche durante la malattia. Lo ricorderò sempre con affetto e lo ringrazio di aver appoggiato fin da subito la mia proposta di entrare come Breast Unit a far parte di uno studio nazionale sul trattamento del tumore alla mammella.

Alice Pastorino

Grazie a lui ho imparato tanto

Il dottor Vecchio è arrivato nel nostro ospedale con la ferma volontà di definire un preciso percorso per accompagnare la donna, dalla diagnosi alla cura del tumore della mammella. In soli due anni ha fatto tantissimo, e come équipe siamo cresciuti. Con lui, nelle lunghe telefonate, a qualunque ora e in qualunque giorno della settimana, ci siamo confrontati e scontrati. Parlava tanto, e io più di lui… ma da questo confronto-scontro ho imparato e sono cresciuta. Porterò nel cuore le sue recenti parole: «Ti ho iscritta a un webinar di Senonetwork perché sei la mia Radiologa».

Augusta Tentori

Il suo nome era di grandissimo richiamo

Il dottor Vecchio era prima di tutto un caro amico e un collega che ho conosciuto quando eravamo entrambi appena laureati e lavoravamo insieme a Genova all’Istituto Tumori, e che ho ritrovato due anni fa quando è venuto ad Alessandria anche lui, in qualità di direttore della Breast Unit. Per me è stato un piacere riprendere a lavorare con lui. Il suo arrivo alla Breast Unit ha potenziato questa struttura: il suo nome era di grandissimo richiamo, per cui tantissime pazienti hanno deciso di venire a farsi operare nel nostro ospedale di Alessandria. Il ricordo che ho di lui è quello di una persona che non ha mollato mai. Anche durante la malattia si è sempre dedicato al lavoro, senza lamentarsi, pensando soltanto alla sala operatoria, alle pazienti, agli interventi, anche fino a pochi giorni prima della sua scomparsa.

Paola Franzone

Volontà, tenacia e disponibilità

Pensando al dottor Vecchio, la prima parola che mi viene in mente, è collega, ma è un termine riduttivo. Non tutti i colleghi sono uguali, e Carlo era uno di quelli con in quali condividevi davvero il lavoro e collaboravi continuamente. Mi sembra impossibile non sentire più il telefono squillare e sentire Carlo dire: «Paolina, ma quel caso è pronto? Quando mi dai il referto, lo sai che devo operare». Ha dato tutto se stesso per la Breast Unit, anzi posso dire che l’ha creata lui, dando veramente il massimo. Sono state la sua volontà, tenacia e disponibilità a crearla. Altri avevano provato nel passato, ma senza riuscirci. Ricordo il giorno della diagnosi della sua malattia, ci siamo incontrati in corridoio e Carlo mi ha abbracciata e ha subito detto: «Lo sai quanto ci tengo alla Breast Unit e quanto ci ho messo il cuore, non deve finire con me». Io l’ho consolato e gli ho detto che l’avrebbe continuata lui, ma era un uomo intelligente e consapevole dell’evoluzione della sua malattia. La domanda è: cosa sarà della senologia? La senologia di Alessandria deve continuare così come lui l’aveva creata, praticamente dal nulla. Le sue “donne” (e in particolare Maria Caterina Canepa) sono in grado di continuare sulle sue orme, perché lui a questo le aveva preparate: prenderanno la sua strada e cercheranno di fare come lui, disponibili sempre nei confronti delle pazienti e delle loro problematiche. Ogni cambiamento sarebbe un affronto alla sua memoria.

Paola Re

Ha trasmesso dedizione ed entusiasmo

Presso la nostra azienda ospedaliera da ottobre 2020 il dottor Carlo Vecchio ha attivato il servizio di Senologia e creato la Breast Unit, per accompagnare la donna in un percorso di cura completo, con una presa in carico a 360 gradi. Ciò è stato possibile grazie al coinvolgimento multidisciplinare e alla sinergia che è riuscito a creare con tutti gli specialisti del percorso di cura. I colleghi della Senologia e Breast Unit porteranno avanti i suoi progetti e il suo lavoro con la dedizione e l’entusiasmo che lui ha saputo trasmettere.

Marta Martini

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Potete rivedere i video con le interviste al dottor Carlo Vecchio e a tutto il team della Breast Unit dell’Ospedale di Alessandria al link bit.ly/breastunitAL

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