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San Bruno da Solero Tre diocesi in festa per i 900 anni

Santi patroni

Con la Messa di domenica 22 gennaio nella chiesa parrocchiale di San Perpetuo, presieduta dal vescovo di Alessandria, monsignor Guido Gallese, è iniziato l’anno di commemorazioni e festeggiamenti per onorare San Bruno che Solero venera da secoli come Concivium Patronus. Patrono dei suoi concittadini: così sta scritto sul coronamento della cappella in suo onore, tirata a lucido per l’occasione. Parimenti è stata rigovernata l’edicola votiva ricavata nel vecchio fabbricato sito nella zona anticamente denominata Castello dove secondo la tradizione Bruno era nato nel 1049 circa. La data scelta non è una casualità.

L’avvio dell’anno giubilare di San Bruno per celebrare il IX centenario della sua morte avvenuta a Segni (RM) il 18 luglio 1123, è coinciso con la terza domenica del tempo ordinario nella quale si celebra la “Parola di Dio” e il Presule, nella sua omelia ha sottolineato l’attrazione di San Bruno per la Sacra Scrittura e la sua infaticabile opera per diffonderla, nell’intima convinzione che fosse base e sostegno della sua fede incrollabile in Cristo e conforto nelle avversità. Forse, chissà, come San Ambrogio “quando leggeva le Divine Scritture aveva l’impressione che Dio tornasse a passeggiare nel Paradiso Terrestre”.

Monsignor Gallese ha sottolineato anche la fedeltà di Bruno al successore di Pietro quando difese il Primato del pontefice romano contro le interferenze imperiali nel governo della Chiesa, sopportando anche il carcere e condividendo poi la reclusione a Castel Sant’Angelo con Gregorio VII, ma senza esitare a porsi in contrapposizione a papa Pasquale II quando questi fu costretto, forse per ragioni di “real politik” a cedere parte delle sue prerogative all’imperatore Enrico V.

Alla celebrazione, partecipata intensamente dalla popolazione solerina, erano presenti i Sindaci di Solero e di Quargnento, la Autorità Civili e Militari Provinciali, i rappresentanti delle Comunità di Segni e Colleferro, unitamente al parroco di Quattordio don Paolo Prunotto che ha portato il saluto di monsignor Marco Prastaro, vescovo della diocesi di Asti, della quale Solero faceva parte ai tempi di San Bruno, oltre un secolo prima della fondazione di Alessandria.

Un grande applauso ha accolto lo scambio fra segnini, colleferrini e solerini dei simboli che accompagneranno i rispettivi anni giubilari nel nome di San Bruno, pegno di una rinnovata fraterna amicizia in special modo fra le comunità di Solero e di Colleferro, dove sorge la bellissima chiesa dedicata a questo santo vescovo.

La celebrazione si è conclusa con l’esortazione di monsignor Vescovo a mantenere viva la memoria di questo grande Santo collaborando alle iniziative promosse per approfondire la conoscenza di un grande teologo monastico e illuminato esegeta biblico che l’esercizio della carità in vita aveva condotto alla gloria celeste.

Una notizia dell’ultima ora rende ancor più felice e completo questo anno giubilare. Il Santo Padre, con un documento della Penitenzieria Apostolica, concede l’indulgenza plenaria a quanti visiteranno i luoghi di devozione a San Bruno, nel rispetto delle regole stabilite dalla Chiesa.

Gian Piero Pagano

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