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La Croce è la cattedra di Dio

“Il punto di vista” di Adriana Verardi Savorelli

Papa Francesco, nella sua omelia di mercoledì 8 aprile, afferma che «la Croce è la cattedra di Dio» e parla, tra l’altro, della liturgia domestica.

Gesù, vero Dio e vero Uomo, non ha scritto trattati e libri di successo, ma ha predicato l’amore per il prossimo, la misericordia, il perdono e ha vissuto secondo la volontà del Padre. La sua morte in Croce è stata uno scandalo, allora come oggi, perché non tutti comprendono e molti la rifiutano. La storia racconta una verità certa. L’Uomo di Nazareth visse, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocefisso, morì e fu sepolto, ma il terzo giorno resuscitò dai morti e salì al cielo.

Durante la sua breve vita terrena, ha dato testimonianza della sua incondizionata fiducia nel Dio Padre, anche se umanamente, nel drammatico momento che stava per affrontare, lo ha pregato di allontanargli quel calice amaro con la straordinaria aggiunta: «Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà» (Lc 22,42). Con il suo sacrificio è diventato il Salvatore di tutti. Gli uomini che prima l’avevano osannato, poi l’hanno condannato a morte. Sangue innocente versato per Amore e sulla Croce quelle parole: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno».

La Croce è, dunque, la cattedra di Dio, dalla quale deriva una lezione per tutti, sempre valida. Noi, allievi del Maestro, nei momenti drammatici della nostra vita, gridiamo con Lui: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Con la sapienza del cuore impariamo, infine, a fidarci perché Gesù ci ha promesso la vita eterna dopo il passaggio su questa terra e le varie nostre croci sopportate, mai grandi come fu la sua. Chiunque lo segue non resta deluso perché crede, spera e trova coraggio nella sua amorevole presenza.

Noi, uomini e donne, in questo tempo viviamo una dolorosa situazione a causa del coronavirus che ci ha impedito, tra l’altro, di partecipare, nelle nostre chiese rimaste chiuse, alle celebrazioni della Settimana Santa e alla grande festa di Pasqua, ma abbiamo potuto seguirle attraverso la televisione e gli altri strumenti della comunicazione sociale. Comunque ci siamo affidati alla liturgia domestica seguendo le indicazioni di papa Francesco: guardare il Crocifisso e leggere il Vangelo.

Noi continuiamo a recitare il Rosario con la Corona in mano chiedendo la protezione di Maria, Madre di tutti i credenti. Tutt’altra cosa rispetto al micidiale coronavirus…

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