Giovanni Cristoforo Zoppi nasce nel 1658 a Cassine da Giuseppe Maria e Anna Teresa Multi. Da giovane frequenta il Collegio Ghislieri dell’Università di Pavia e si laurea l’11 marzo 1677 «in utroque jure», letteralmente «nell’uno e nell’altro diritto» (formula che veniva utilizzata per indicare i dottori laureati sia in diritto civile che in diritto canonico). Terminati gli studi, intraprende una brillante carriera di amministratore pubblico, assumendo prima la carica di podestà di Valsassina (con giurisdizione su ben 32 terre) e successivamente di Soncino. Come ricompensa per i suoi servigi, il principe Ferdinando Gonzaga lo nomina conte palatino. Altrettanto sfolgorante è la sua carriera universitaria. Con il benestare del Senato di Milano, nel 1707, gli viene conferita la cattedra «di lettura primaria civile mattutina» nell’Università di Pavia. Passato al servizio di Vittorio Amedeo II di Savoia, viene nominato avvocato generale con il grado di consigliere e senatore. Nel 1720 diventa secondo presidente della Camera dei conti e qualche anno più tardi primo presidente. Fa parte della commissione di giuristi incaricati di redigere il testo delle Regie Costituzioni del 1723: un’importante raccolta composta da 5 libri, a cui si aggiungerà un sesto nella revisione del 1729. Di notevole interesse il primo volume che affronta la materia
religiosa, con particolare riferimento al culto cattolico e alla condizione degli ebrei. Con tali leggi, Vittorio Amedeo II conferma e accentua le rigide regole nei confronti della società ebraica piemontese, che durarono sino all’emancipazione del secolo successivo. Zoppi, insieme al conte Carlo Luigi Caissotti, si impegna anche nella selezione dei migliori insegnanti all’Università e all’elaborazione di un progetto di riforma accademica che propone (purtroppo senza esito) al re Carlo Emanuele III di Savoia. Tra i tanti titoli attribuiti a Cristoforo Zoppi è bene evidenziare anche l’investitura alla carica di gran cancelliere e il titolo nobiliare di marchese. Sposato con Giacinta Margherita Conzana, ha tre figli: Giuseppe Maria, Pietro Paolo e Antonio Francesco. La morte lo coglie il 20 gennaio 1740. A Cassine, dove si trova l’omonimo palazzo di famiglia risalente al XIII secolo, è conservato un suo ritratto. La città di Alessandria ricorda l’insigne figura del nobile Zoppi con una via sita al quartiere Cristo.
Mauro Remotti