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«Un’irresistibile chiamata del Signore al sacerdozio»

Mercoledì 18 aprile il seminarista Domenico Dell’Omo, in occasione dell’ottavario della Beata Vergine della Salve, ha ricevuto il ministero dell’accolitato nella Cattedrale di Alessandria. Gli abbiamo chiesto come è arrivato a questa tappa così importante della sua vita.

«Sono nato a Fagnano Castello, in provincia di Cosenza, il 17 luglio 1965. Ho fatto fino alla seconda elementare nella mia città natale, poi con i miei genitori mi sono trasferito qui. I parenti di mio papà erano tutti ad Alessandria. Ho fatto le medie e lo scientifico e, dopo la maturità, ho iniziato subito a lavorare perché mio padre proprio quell’anno è morto. Dopo qualche impiego saltuario ho iniziato a lavorare nelle farmacie comunali come magazziniere, e, nel frattempo, mi sono iscritto al corso di Scienze politiche con indirizzo storico a Torino. Mi sono laureato con molta calma (ride). Fino ad arrivare al mio ingresso in seminario nel settembre 2015».

Domenico, perché hai sentito il bisogno di entrare in seminario?
«Ho sentito un’irresistibile chiamata del Signore al sacerdozio, proprio in un periodo in cui mi ero abbastanza allontanato dalla Chiesa. Per me questo avvenimento è stato come un «tuono» che mi ha cambiato la vita. Posso dire adesso, guardandomi indietro, che il Signore aveva già lavorato nel corso degli anni, facendomi sentire sempre la sua voce, che io inizialmente non volevo ascoltare».

Come l’hanno presa in famiglia?
«Dopo un momento d’iniziale stupore, ho trovato la gioia dei miei familiari, che mi stanno accompagnando tuttora. Non c’è mai stata perplessità di questa scelta, né da parte loro che da parte mia. Un percorso di gioia e serenità da entrambe le parti».

Quali sono i punti di riferimento della tua vocazione?
«Sicuramente la figura di mia madre: donna dalla fede semplice e profonda. Ma un altro punto di riferimento sono stati anche i miei conoscenti che vivono una vita cristiana».

Quali sono i viaggi che più ti hanno segnato?
«Sicuramente il pellegrinaggio in Terra Santa del maggio 2013. Questo è stato il punto di svolta della mia vita, proprio perché ho sentito forte la chiamata del Signore. Durante questi anni ho partecipato ai pellegrinaggi a Lourdes con l’Oftal, e sono stato alla Giornata mondiale della gioventù in Polonia nel 2016».

Ci spieghi che cos’è l’accolitato?
«L’accolitato è un ministero istituito che permette al seminarista di aiutare più da vicino il sacerdote durante la celebrazione, diventando anche ministro straordinario dell’eucarestia. Il seminarista può così svolgere un servizio pastorale più ampio, come per esempio portare la comunione agli ammalati».

Il tuo accolitato è caduto nell’ottavario della Salve. Che cosa hai chiesto alla Madonna?
«Ho chiesto di continuare a sostenermi e a fortificarmi sempre di più in questo mio percorso di fede». In quali parrocchie hai già prestato servizio? «Nel mio primo anno in seminario sono stato al Cuore immacolato di Maria e a San Pio V. Dopo ho fatto un anno al San Paolo in via De Gasperi, e adesso svolgo servizio a Bosco Marengo e Frugarolo».

La celebrazione di mercoledì che cosa ti ha lasciato?
«Molta gioia. E soprattutto una consapevolezza in più sul cammino che sto percorrendo».

Alessandro Venticinque

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