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La Gmg continua – Un’occasione di incontro e condivisione di fede

Don Vittorio Gatti (nel tondo, a sinistra insieme con padre Gerardo Bouzada, della Diocesi di Asti, alla Messa conclusiva della Gmg di Panama), vicario generale della nostra Diocesi e parroco delle comunità di Frascaro, San Rocco di Gamalero e Gamalero, ha accompagnato i giovani delle sue parrocchie, e non solo, alla Giornata Mondiale della Gioventù di Panama, insieme con il gruppo diocesano. Lo abbiamo intervistato su questa esperienza e su come l’abbia vissuta lui.

Don Vittorio, cosa si aspettava da questa esperienza e cosa ha trovato a Panama?
«Avevo già vissuto le Gmg del 2011 a Madrid e del 2016 a Cracovia, sempre accompagnando un gruppo di giovani delle mie parrocchie. Avevo quindi già un’idea di come si svolgano le giornate e del clima che si respira. Quello che non mi aspettavo era l’accoglienza nelle famiglie (ci avevano anticipato che saremmo stati ospitati in strutture come scuole o palestre): è stata una occasione forte di incontro personale e di condivisione di fede».

Che tipo di rapporto ha avuto con i giovani?
«Conoscevo quasi tutti i partecipanti della nostra diocesi; comunque abbiamo fatto in fretta a formare un gruppo, anche che quelli che si sono aggregati a noi da Asti e da Casale. Da parte mia ho notato la disponibilità dei giovani a mettersi in gioco, a lasciarsi interpellare dall’esperienza che stavano vivendo; ci sono stati momenti di confronto significativi, specialmente legati alle catechesi e alla liturgia penitenziale che abbiamo celebrato venerdì mattina».

Cosa si è portato a casa da questa Gmg?
«Forse è proprio questo “incontro ravvicinato” con i giovani, o per meglio dire dei giovani con il Signore: in un contesto in cui la gioia di vivere ed esprimere la fede era contagiosa, sono stati coinvolti anche quelli che sembrano più distanti o che si dicono “solo in ricerca”».

Cosa l’ha colpita di più delle parole del Santo Padre?
«Come adulto, sono stato colpito dal richiamo che il Papa ha fatto agli adulti, durante la veglia di sabato sera: “Questa è una domanda che noi adulti siamo tenuti a farci, anzi, è una domanda che voi giovani dovrete fare a noi adulti, e noi avremo il dovere di rispondervi: quali radici vi stiamo dando? Quali basi per costruirvi come persone vi stiamo offrendo?”».

Un aggettivo per descrivere questa Gmg.
«Direi “coinvolgente”: perché ci ha fatto sentire parte di una comunità più grande, grande come il mondo».

Alla Gmg di Lisbona parteciperà?
«Al momento non saprei. Anche se, al termine della Messa finale della Gmg ho mandato un messaggio al gruppo dei ragazzi più giovani delle mie parrocchie, invitandoli ad accendere il televisore per sentire quale sarebbe stato il luogo del prossimo incontro: sono ragazzi tra i 13 e i 16 anni e in molti mi hanno risposto che si stanno già preparando!».

Alessandro Venticinque

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