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Cristiani nel mondo: cresce l’odio

Nel pomeriggio di venerdì 26 gennaio, alle ore 17,30 nella piazzetta di San Giovannino in Corso Roma, ad Alessandria, si è svolto uno straordinario momento di preghiera per i cristiani perseguitati, organizzato dalla Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali. In tale occasione è stata anche distribuita una sintesi del Rapporto 2018 sui “50 Paesi in cui seguire Gesù è più pericoloso” recentemente pubblicato da Open Doors, Porte Aperte, l’organizzazione internazionale che da molti anni documenta le condizioni in cui vivono i cristiani. Nel 2017, il periodo considerato, cresce ancora la persecuzione anti-cristiana nel mondo in termini assoluti, oggi sono oltre 215 milioni i cristiani perseguitati, pari a un cristiano ogni 12. Nel corso dell’anno 2017 sono stati uccisi 3066 cristiani, più del doppio rispetto al 2016 quando le vittime erano state 1.207, 1.257 sono stati rapiti, 1.020 sono stati violentati o hanno subito molestie sessuali. Unico dato positivo è la diminuzione delle chiese attaccate, danneggiate o distrutte: “solo” 793, mentre nel 2016 erano state 1.239. Otto paesi su 11, in cui la persecuzione è estrema, sono islamici, confermando che l’oppressione islamica continua ad essere la fonte principale di persecuzione dei cristiani, mentre è in aumento il fenomeno del nazionalismo religioso, ad esempio in India, che perseguita i cristiani e altre minoranze religiose. La presentazione del Rapporto si conclude con una osservazione consolante. “La verità è che la Chiesa perseguitata non si limita a sopravvivere, ma è attiva e vitale. Nei 50 paesi in cui i cristiani sono più perseguitati, e in molti altri, i cristiani osano testimoniare il Regno di Dio, dimostrando la Sua capacità di cambiare la realtà”.

Angelo Teruzzi

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