Superate le difficoltà tra Lega e M5s, è stata varata la Manovra 2019. Pensioni, reddito di cittadinanza, Flat tax e pace fiscale: sono questi i punti più rilevanti di una operazione che costerà 37 miliardi. L’obiettivo è di garantire la possibilità di andare in pensione a chi tra età e contributi arriva a ‘quota 100’, partendo dalla combinazione 62-38. Il costo è di 7 miliardi di euro, e dovrebbe partire a febbraio. Per il reddito di cittadinanza (servono nove miliardi) si partirà in primavera. Il sostegno di 780 euro, caricati su bancomat, vale solo frequentando corsi di formazione e prestando otto ore settimanali di lavoro socialmente utile. La Flat tax riguarderà le imprese e i professionisti con ricavi fino a 65 mila euro; passa dal 24% al 15% l’Ires per la quota di utili reinvestita in beni strumentali nuovi e in nuova occupazione; entra una cedolare fissa al 21% per l’affitto degli immobili commerciali. Nel decreto rientra il “condono”: un’aliquota al 20% per sanare il pregresso di chi ha già presentato la dichiarazione dei redditi. Possibile anche la dichiarazione integrativa per far emergere fino al 30% in più rispetto a quanto già dichiarato, con un tetto di 100 mila euro.
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