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Le conseguenze del bene e del male

I#GRANELLODISENAPE DI ENZO GOVERNALE

Cari lettori e care lettrici (fatemi citare il direttore ogni tanto), quello che avete tra le mani è un numero di Voce un po’ particolare: nasce da un processo di lavoro che vede contributi e modifiche da più parti d’Italia, anzi, d’Europa. Magie della tecnologia? Forse, ma non solo. Soprattutto, la conseguenza del bene che questa piccola comunità di redazione allargata vive quotidianamente, nel bene e nel male. In questo momento particolare della mia, ancora piccola, esperienza di padre vivo la difficoltà del raccontare in maniera chiara la differenza tra il bene e il male. Non tanto nello spiegare cos’è l’uno è cos’è l’altro, quanto nel far emergere le conseguenze che derivano dallo scegliere una strada. È “semplice” dire che quando qualcuno compie un gesto di bene nei nostri confronti bisogna dire «grazie», oppure che bisogna chiedere dicendo la parolina magica «per favore».

Per i bambini diventa automatico, e con un po’ di insistenza imparano a dirlo reagendo davanti al bene. Altra cosa è insegnare loro la gratuità di quel bene. È facile aggiungere «scusa», dopo aver rovesciato giocherellando sul tavolo la bottiglia dell’acqua; altro è insegnare loro il perdono. E così vale per la misericordia, per la compassione, per l’invidia, per tutti quei sentimenti che sono conseguenza del bene e del male, e che ogni giorno (bambini e adulti) siamo chiamati ad affrontare e a cercare di vivere cristianamente trasformandoli in azioni concrete. Per questo permettetemi di dire «grazie» a chi ha confezionato questo numero, per permettere di vivere le conseguenze del loro e del nostro bene, sparso per l’Europa.

Enzo Governale
@cipEnzo

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