Caritas diocesana
Le attività di carità, specialmente quelle di accoglienza o legate a bisogni primari quali il cibo e la casa, pur avendo una valenza pastorale e pur avendo spesso la conformazione di considerevole presenza di persone, rivestono una valenza di essenzialità che rende difficile l’ipotesi di una loro sospensione. Nell’ordinanza 1 del Ministero della Salute (leggi anche: Coronavirus, evitiamo allarmismi), assunta in data 23 febbraio di accordo con la presidenza della Regione Piemonte, è richiesta la sospensione di varie attività tra cui non compare né la ristorazione, né l’accoglienza alberghiera, né i servizi di utilità pubblica, né i servizi di assistenza sociale. Pertanto, salvo diverse indicazioni date in futuro dalle autorità locali, regionali o nazionali, il Centro di Ascolto, così come gli altri servizi ai più fragili di Caritas Alessandria rimangono aperti e continuano a svolgere la loro opera. La doverosa prudenza e la volontà di contribuire fattivamente alla lotta al virus sta imponendo a volontari e operatori la predisposizione di alcune attenzioni.
Vanno in questa direzione la particolare attenzione all’igiene degli ambienti, l’invito agli ospiti ed agli operatori a lavarsi spesso le mani ed a indossare, quando possibile, i guanti, l’istituzione di turnazioni nell’accesso ai servizi in maniera tale da ridurre gli assembramenti. L’attività dell’ambulatorio medico “Nessuno Escluso” sarà, invece, precauzionalmente sospesa per 15 giorni, a partire da martedì 25 febbraio. Lo ha deciso il dottor Prete, direttore sanitario della struttura, a seguito di un’attenta valutazione con Asl Alessandria, considerata l’impossibilità di sottoporre eventuali pazienti con sintomi sospetti al triage richiesto dalle disposizioni regionali e nazionali. Ha spiegato: «Non siamo nelle condizioni materiali di poter garantire quegli elementi di tutela a pazienti e personale. Speriamo che nelle prossime settimane ci siano le condizioni per riprendere il nostro servizio, con qualche tutela in più».