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In memoria di Mariuccia Biano

Testimoni della fede

Mariuccia Pelletta Biano ci ha lasciato in eredità un esempio di instancabile passione. Il suo entusiasmo era contagioso, ma ancorato alla realtà, sempre concreto. Si è impegnata in tante attività che migliorassero il mondo, convinta che fosse possibile farlo più bello e più giusto. Attenta ai più giovani, non si è arresa mai ai tempi che cambiano, cambiando anche lei, rinnovandosi senza perdere i valori di fondo, il senso profondo dell’esistenza.

Sino all’ultimo informata e curiosa di tutto ciò che potesse costituire fermento di bene e di coesione sociale (quasi nonagenaria, chiese a Renato di essere inserita tra i destinatari delle comunicazioni del suo “ufficio stampa”, per avere informazioni dirette e di prima mano sui temi dell’attualità), non si è mai sottratta a una chiamata, a un’attenzione per chi aveva bisogno, a una presenza di testimonianza, dentro e fuori la sua famiglia, nel consultorio familiare, nell’associazionismo.

È stata sempre una donna, attenta alle donne, al loro ruolo nella società, alle fatiche di realizzare parità e reciprocità: per tanti anni ha animato il Centro italiano femminile, che aveva concorso a fondare nell’immediato dopoguerra. Esponente di una generazione che ha dato molto alla chiesa e alla società alessandrina, aveva il dono della operosità non ostentata e sapiente. Possa tu, carissima Mariuccia, ottenere quell’eternità il cui centuplo, nelle gioie e nelle tristezze, hai potuto assaporare in mezzo a noi.

Barbara Viscardi Balduzzi

Ci hai lasciati tutti sgomenti nel silenzio innaturale di un giorno d’agosto, alcuni lontani ma tutti increduli alla triste notizia.
Di colpo – noi del Cif (Centro italiano femminile, ndr)– ci siamo sentite impoverite di un grande riferimento quale era per noi Mariuccia, non solo in città ma anche a Tortona, Valenza, Francavilla Bisio. Eri il motore trainante da una vita, eri la nostra vitalità, il nostro sprone, la fucina di idee che noi accoglievamo fiduciose perché la tua esperienza e il tuo senso di appartenenza all’Associazione erano “una garanzia”. Nel corso delle ultime telefonate mi avevi passato alcune idee: perché è quasi ora di provvedere al pensiero natalizio.
Le tue aperture al futuro, le analisi (anche politiche) del presente, il tuo senso cristiano della vita da tradurre nei gesti quotidiani, il tuo desiderio di esserci, sempre…Ecco tutto ciò e altro ci mancherà tantissimo. E personalmente? Avrei un milione di parole e ne potrei scrivere fiumi…ma adesso non posso. Devo raggiungere una interiorità serena diversa, ora troppo scossa…e poi le lacrime annebbiano il foglio bianco…
Semplicemente grazie.
Dalla tua nuova Dimora puoi farci giungere i tuoi messaggi, non quelli tecnologici (di cui eri espertissima) ma quelli che vanno dritti al cuore.
Ciao Mariù.

Rosa e le amiche Cif

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