Festival di Sanremo
Il vescovo di Ventimiglia-Sanremo monsignor Antonio Suetta è intervenuto “a gamba tesa” sulla prima serata del Festival sanremese andata in onda martedì 1° febbraio. «Una triste apertura del Festival della Canzone Italiana 2022 ha purtroppo confermato la brutta piega che, ormai da tempo, ha preso questo evento canoro e, in generale, il mondo dello spettacolo, servizio pubblico compreso» si legge nella nota. Nel mirino l’esibizione di Achille Lauro, il primo cantante in scena. Presentatosi sul palco a dorso nudo e scalzo, al termine della performance, in ginocchio, ha simulato un battesimo versandosi dell’acqua sul capo.
«La penosa esibizione del primo cantante ancora una volta ha deriso e profanato i segni sacri della fede cattolica evocando il gesto del Battesimo in un contesto insulso e dissacrante. Il brano presentato, già nel titolo, “Domenica“, e nel contesto di un coro gospel, alludeva al giorno del Signore, celebrato dai cristiani come giorno della fede e della risurrezione, collocandolo in un ambiente di parole, di atteggiamento e di gesti non soltanto offensivi per la religione, ma prima ancora per la dignità dell’uomo» prosegue monsignor Suetta (leggi anche la risposta de L’Osservatore Romano).
«Sono consapevole che la mia contestazione troverà scarsa eco nel mondo mediatico dominato dal pensiero unico, ma sono ancora più certo che raggiungerà cuori puliti e coraggiosi, capaci di reagire nella quotidianità della vita ad aggressioni così dilaganti e velenose. Vero è, come dice il proverbio, che “raglio d’asino non sale al cielo”, ma stimo opportuno sollecitare le coscienze a una seria riflessione e i credenti al dovere della riparazione nella preghiera, nella buona testimonianza della vita e nella coraggiosa denuncia» conclude monsignor Suetta.