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Per l’economia un autunno difficile

Indagine congiunturale di Confindustria Alessandria

Economia in frenata nel trimestre d’autunno. Gli industriali alessandrini esprimono previsioni meno ottimistiche rispetto a quelle dell’estate, in linea con la tendenza nazionale e regionale, ma gli indicatori territoriali sono ancora buoni e positivi per l’occupazione, la produzione, gli investimenti, e sono meno preoccupanti di un anno fa i costi dell’energia e quelli delle materie prime e della logistica. Lo confermano i risultati della 196a Indagine Congiunturale Trimestrale di Confindustria Alessandria, che rileva le previsioni di attività delle imprese associate per il trimestre ottobre-dicembre 2023. I principali indici Sop, che registrano lo sbilancio tra ottimisti e pessimisti, sono discordanti, si contraggono ma alcuni migliorano rispetto all’indagine di un anno fa, e sono sempre alti gli indicatori della propensione ad investire e dell’utilizzo degli impianti, è basso anche se è in aumento il ricorso alla cassa integrazione, mentre è negativa la previsione sulla redditività. Gli ordini export sono previsti in negativo anche se continuano a tenere quelli dell’alimentare e la gioielleria.

La rilevazione che riguarda i prezzi evidenzia previsioni di aumento rispetto ai precedenti trimestri: il 39% delle imprese prevede un aumento dei prezzi delle materie prime (era il 31%), il 45% prevede aumenti per quelli dell’energia (era il 16%) e il 41% per i costi della logistica (era il 26%). In dettaglio: la previsione dell’occupazione è a +7 (era +8 nell’ultimo trimestre), quella della produzione è a +5 (era +7), quella degli ordini totali a zero (era +4), quella degli ordini export a -8 (era +5). Negativa la previsione sulla redditività a -4 (era +3). La previsione di ricorso alla cassa integrazione risale ed è formulata dall’8% degli imprenditori intervistati (era il 4%) ma sono sempre in maggioranza, al 79% (era il 76%), quelli che prevedono invariata l’occupazione. La propensione ad investire, che segnala investimenti significativi o marginali, è sempre alta anche se in lieve calo ed è dichiarata dal 71% degli intervistati (era il 75%), e il grado di utilizzo degli impianti è sempre elevato al 77% della capacità (era 79%).

Il ritardo negli incassi è segnalato dal 30% degli imprenditori (era il 26%), e ha lavoro per più di un mese il 77% degli intervistati (era il 67%). Per i settori produttivi: previsioni altalenanti per il metalmeccanico, ma che sono positive per occupazione e per la produzione in risalita, e per quelle della chimica-gomma-plastica con occupazione positiva, mentre il settore alimentare, soggetto alla stagionalità, rileva previsioni tutte positive e in aumento per occupazione, produzione, ordini totali e buoni ordini export. Per il settore dei servizi alle imprese le previsioni sono in linea con quelle complessive: occupazione a zero (era +14), il livello di attività è in discesa ma ancora positivo a +8 (era +30), i nuovi ordini da +27 a +13, export da -4 a zero, e redditività che permane positiva. Questo andamento è in linea con quello regionale, e i dati alessandrini sono anche migliori per la produzione e gli ordini totali. «L’economia rallenta e la frenata di fine anno è evidente» spiega Laura Coppo (nella foto), presidente di Confindustria Alessandria.

«Questo scenario è confermato anche dall’ultima indagine della Camera di Commercio di Alessandria e Asti, che rileva un “lieve calo della produzione industriale” con eccezione positiva del settore alimentare (dato che la nostra indagine conferma) e della gioielleria. Nella nostra congiunturale, peraltro, il raffronto con lo stesso trimestre dell’anno passato evidenzia previsioni nel complesso non peggiori, e anche gli aumenti previsti dei prezzi di materie prime, energia e logistica, in buona parte legati alla stagionalità, preoccupano meno di un anno fa. La nostra industria tiene e resiste all’impatto dei mercati. E anche la stessa Camera di Commercio evidenzia le buone performance del nostro export, elemento a consuntivo relativo al primo trimestre, che dobbiamo considerare ottimo nonostante quest’ultima nostra indagine segnali attese non positive per il prossimo trimestre».

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