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Voglio essere un sacerdote secondo il cuore di Gesù

Ordinazione presbiterale di don Raoul Kouame

«Carissimi, grazie a Dio, siamo qui per celebrare questa Ordinazione presbiterale di don Raoul. È una grande gioia. È un “grazie” che si innalza a Dio, per questo nostro fratello chiamato dal Signore al Ministero presbiterale. Il nostro riunirci qui, insieme, è per chiedere a Dio il dono di ogni benedizione su don Raoul, da adesso e per tutti i giorni del suo Ministero». Con queste parole, pronunciate sabato 29 gennaio nella Cattedrale di Alessandria, monsignor Guido Gallese ha aperto la Celebrazione per l’Ordinazione presbiterale di don Raoul Kouame. Al termine della funzione, dopo le foto di rito e gli auguri dei fedeli presenti, ci siamo fatti raccontare dal neo sacerdote le prime sensazioni.

Don Raoul, cosa senti nel cuore dopo una Celebrazione così bella e profonda?

«(Sorride) Sono contentissimo, è un’emozione unica, perché rappresenta per me un traguardo davvero importante, dopo un lungo cammino di formazione. Oggi siamo giunti a una tappa fondamentale: è la fine di un percorso formativo, ma è soprattutto l’inizio del Ministero. In questa Celebrazione ho pregato tantissimo perché il mio Ministero possa essere una grande testimonianza per la lode e la gloria a Dio. Nonostante le restrizioni della pandemia, ho sentito molto l’affetto di parenti e amici che hanno espresso la loro vicinanza da ogni parte del mondo. Sono felice che la mia vita cristiana abbia toccato tante persone, e tutte queste belle reazioni lo dimostrano. Chiedo sempre al Signore di darmi energia, forza e spirito per proseguire in questa Sua missione».

C’è un Santo a cui ti sei rivolto?

«In questi giorni ho pensato tanto al santo Curato d’Ars, patrono dei parroci. Si dice avesse povertà intellettuale ma ricchezza di misericordia, aveva il cuore “largo”. Io ho gli chiesto proprio questa grazia: un cuore di misericordia, grande, che mi possa condurre ogni volta a scoprire quello che è essenziale nella vita e nelle persone».

A fine Messa, con tanta emozione, hai ringraziato tutti coloro che ti sono stati accanto in questi anni.

«(Sorride) Avrei potuto passare tutta la notte e il giorno dopo a ringraziare, perché ci sono davvero tante persone a cui dire “grazie”. Credo che il Signore potrà toccare il cuore di ogni persona che è stata di grande aiuto nel mio percorso cristiano. Ho ringraziato il clero della diocesi di Alessandria, che è la mia famiglia. In particolare Sua Eccellenza, monsignor Guido Gallese, che lungo questo percorso è stato una guida, una paternità spirituale. Ma devo dire che ogni sacerdote ha giocato il suo ruolo in questa mia Ordinazione: dalla preghiera ai piccoli gesti, anche meno visibili, ognuno ha contribuito alla mia crescita e alla mia formazione. Per cui ringrazio tutti i sacerdoti della nostra Chiesa e di tutte le altre diocesi che erano presenti qui».

Don Raoul, che sacerdote vuoi essere?

«Un sacerdote secondo il cuore di Gesù. Spero di vivere questi primi momenti di Ministero nella normalità, come tutte le cose della vita, voglio viverli secondo la grazia del Signore. Lui ci manda, e noi dobbiamo lasciarci condurre e trasformare dalla Sua volontà. E, senza tante pretese, arriveremo dove Lui vorrà».

Ecco che cosa ha augurato a don Raoul il nostro Vescovo, monsignor Guido Gallese, concludendo la sua omelia della Messa di Ordinazione

«Nelle tue comunità non ci vorranno dei geni, delle persone colte o ricche, ma persone che si lasceranno portare dal dono dello Spirito Santo e sceglieranno di stare in armonia e in comunione con te, e attraverso te, con il Vescovo, il Papa, la Santa Chiesa di Dio e, infine, con Dio stesso. Ecco, don Raoul: è un cammino straordinario che richiede tanto equilibrio e una grande apertura a Dio. In questi anni ho visto nella tua vita lo sguardo di una persona che cerca di conoscere e capire l’azione di Dio. Ti chiedo di preservare questo sguardo e di essere pronto a fare tutto ciò che il Signore ti dirà. E insegnare a fare altrettanto a coloro che ti verranno affidati. Don Raoul, questo Ministero è certamente duro, ma è bellissimo. Non so se c’è qualcosa di più bello in questa vita… è un dono grande che scopri proprio nel momento in cui fai fatica. Ma quando lo affronti con fede, scopri che c’è una grazia particolare di Dio che ti lascia un sapore dolce in bocca, una certezza sempre più forte. Lasciati accompagnare da Dio, Egli da sempre ti ha scelto e per sempre ti accompagnerà. Ti affido allo sguardo della nostra Santa Vergine Maria della Salve, nostra Clementissima Patrona: che Lei ti guidi in questa via, giorno dopo giorno, e ti faccia essere docile strumento del Signore, luogo della Sua gloria. Ti accompagniamo con affetto e con la nostra preghiera».

Alessandro Venticinque

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