Pastorale della salute della Diocesi di Alessandria
La Giornata mondiale del malato compie 30 anni ed il versetto del vangelo di Luca, scelto per darne il senso, esprime bene l’intenzione di questo evento, voluto da Giovanni Paolo II come «occasione per crescere nell’atteggiamento di ascolto, di riflessione e di impegno di fronte al grande mistero del dolore e della malattia».
«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso» ricorda infatti che ogni azione compassionevole verso i malati è sempre la risposta ad un amore che raggiunge tutti: chi cura e chi viene curato sono infatti entrambi amati da Dio, di un amore gratuito e misericordioso. È così possibile prendersi cura dell’altro, perché prima un Altro si è preso cura di noi, ci ha amati e perdonati. Di fronte ad una così grande dinamica, però, c’è il rischio di sentirsi inadeguati, come ben scrive papa Francesco: «È davvero possibile amare come ama Dio ed essere misericordiosi come Lui?».
In questo le moltissime figure di sante e santi che hanno illuminato la storia della Chiesa, ci mostrano che tutti i discepoli del Signore, se seguono la sua Parola, possono incarnare e rendere vero questo amore, in ogni tempo e situazione di vita. In ogni epoca storica, così, le donne e gli uomini di buona volontà sono chiamati a individuare modi sempre nuovi per raggiungere l’umanità sofferente.
La vicinanza ai malati, specialmente oggi in questo tempo di pandemia e di lontananza forzata, non può risolversi in un’assistenza fatta di episodi isolati, ma deve svilupparsi in un vero cammino di carità, che porti a crescere nella relazione, per sentirsi davvero “fratelli tutti”. Una tragedia globale come la pandemia, ha scritto papa Francesco nella Fratelli tutti, «ha effettivamente suscitato la consapevolezza di essere una comunità che naviga sulla stessa barca, dove il male di uno va a danno di tutti: ci siamo ricordati che nessuno si salva da solo, che ci si può salvare unicamente insieme».
Al tempo stesso la situazione attuale ha fatto esplodere le disuguaglianze e le iniquità già esistenti, ha duramente provato le nostre vite e si riflette specialmente sulle strutture sanitarie e sulla vita degli ammalati. Oggi, come cristiani, siamo chiamati a metterci in ascolto anche degli infermi, per intercettare la vita e la sofferenza e così tentare nuovi modi di vicinanza.
Soltanto così, nella fraternità, il dramma della malattia può vedere aprirsi uno spiraglio di luce, che illumina anche i momenti più bui dell’esistenza. Come ben notava ancora San Giovanni Paolo II, la speranza nasce della sofferenza stessa: «Si potrebbe dire che la sofferenza presente sotto tante forme diverse nel nostro mondo, sia presente anche per sprigionare nell’uomo l’amore, proprio quel dono disinteressato del proprio “io” in favore degli altri uomini, degli uomini sofferenti. Il mondo dell’umana sofferenza invoca, per così dire, senza sosta un altro mondo: quello dell’amore umano; e quest’amore disinteressato che si desta nel suo cuore e nelle sue opere, l’uomo lo deve, in un certo senso, alla sofferenza».
Anche la memoria liturgica della Madonna di Lourdes, legata alla Giornata mondiale del malato, mostra proprio in maniera visibile lo stretto legame fra l’amore ricevuto e l’amore donato. La grotta di Massabielle è infatti divenuto luogo privilegiato dove sperimentarsi amati da Dio e dalla Vergine e così accendersi di amore verso i sofferenti.
don Stefano Tessaglia
Servizio diocesano per la Pastorale della salute
LE CELEBRAZIONI
Venerdì 11 febbraio
Alle 10.30 Santa Messa presso il Santuario N.S. di Lourdes, in via Tortona ad Alessandria.
Alle ore 17.30 presso la chiesa dei Santi Antonio e Biagio dell’Ospedale civile si terrà la Celebrazione Eucaristica per la Giornata del malato con la benedizione degli ammalati e degli operatori sanitari. Per i malati che ne faranno richiesta sarà possibile accostarsi al sacramento dell’unzione degli infermi.
Alle ore 21 Celebrazione insieme con l’Oftal, presieduta dal nostro vescovo monsignor Guido Gallese nella Cattedrale di Alessandria.
Sabato 12 febbraio
Alle ore 17 la Comunità di Sant’Egidio si ritrova, ancora presso la chiesa dell’ospedale, per la tradizionale preghiera per gli ammalati del secondo sabato del mese. A seguire, la Celebrazione Eucaristica delle 17.30.
Domenica 13 febbraio
Alle ore 11, Santa Messa e Adorazione Eucaristica presso la chiesa parrocchiale Santa Maria a Pecetto di Valenza.
LA PREGHIERA
Padre misericordioso,
fonte della vita, custode della dignità di ogni persona,
ricolmaci della tua misericordia
e fa’ che, camminando insieme,
possiamo testimoniare la tua predilezione
per chi è rifiutato, sofferente e solo.
Sostieni sempre medici, infermieri, sanitari e tutti i curanti.
Signore Gesù,
umiliato e crocifisso,
custode dell’umana sofferenza,
insegnaci a servire e amare ogni fratello e sorella.
Tu che hai sperimentato il dolore e l’abbandono,
accompagna tutti i malati e sofferenti nel corpo e nello spirito,
e insegnaci a scoprire il tuo volto in ognuno di loro.
Spirito Santo, nostro paraclito,
custode dell’umanità bisognosa di cura e di amore,
soccorri la nostra debolezza e vulnerabilità,
accogli le nostre quotidiane fatiche e sofferenze,
donaci la speranza dell’incontro beato per l’eternità.
Maria, testimone del dolore presso la croce, prega per noi.
Amen