Care lettrici,
cari lettori,
dedichiamo la copertina di Voce alla nostra Clementissima Patrona, la Madonna della Salve. Qui il nostro Vescovo ci racconta che cosa è stato pensato per questa Solennità che coinvolge Diocesi e città. C’è una novità: la processione per le vie di Alessandria, tradizionalmente posizionata nel pomeriggio della domenica che conclude l’Ottavario, sarà anticipata al sabato sera, il 3 maggio, alle 21. Monsignor Gallese ci spiega i motivi di questo cambiamento, che non è soltanto “logistico”. Nel Paginone, inoltre, vi raccontiamo il Giubileo degli Adolescenti (dei nostri, in particolare) che si è tenuto a Roma dal 25 al 27 aprile: li abbiamo intervistati e abbiamo parlato con gli adulti che li hanno accompagnati. Vale la pena leggere quello che ci hanno detto: si respira un po’ di aria pulita, come quando al mattino si aprono le finestre e si lascia entrare la freschezza del nuovo giorno. In fondo, abbiamo tutti bisogno di una cosa, nella vita: di respirare. Non solo con i polmoni, ma anche con il cuore. La felicità cristiana, che si chiama letizia e non dipende dai nostri successi o da quello che facciamo, è un respiro, un alito di vita nuova nella routine di ogni giorno. «Né la morte né i grossi dolori scoraggiano. Ma la fatica interminabile, lo sforzo di star vivi d’ora in ora, la notizia del male degli altri, del male meschino, fastidioso come mosche d’estate – quest’è il vivere che taglia le gambe» scriveva Cesare Pavese nei suoi “Dialoghi con Leucò”. È proprio la fatica interminabile di ogni giorno che affatica e toglie il fiato: come negarlo? In ogni istante c’è bisogno di aria fresca, pulita, rinnovata: ma dov’è, dove si trova? Credo sia questa la sfida della fede, oggi. Non basta appoggiarsi alla Chiesa, locale o universale, per sentirsi a posto. Non bastano le solennità, le liturgie, i buoni propositi; non basta cercare di cavarsela, avere dei soldi, fare la carità, divertirsi, andare a Messa o in vacanza. La dico grossa: non basta nemmeno l’affetto di una moglie, di un figlio, di un fratello, di un genitore… Manca sempre un po’ d’aria, in tutto. E allora? E allora, con grande onestà, dovremmo verificare se negli ambiti “ecclesiali” in cui siamo (parrocchie, associazioni, movimenti e così via) quest’aria fresca c’è, se veramente ci rigenera e ci fa respirare. Non accontentiamoci, amici. Non è vero che chi si accontenta gode. Chi si accontenta soffoca.
Andrea Antonuccio – direttore@lavocealessandrina.it