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Giuseppe uomo dei segni

COMMENTO al VANGELO – Siamo alla 4a settimana d’avvento, quando si accende anche l’ultima candela della corona. Quattro settimane sono sicuramente poche e insufficienti per mettersi in ascolto di un evento straordinario e imprevedibile. Questo tempo ha una doppia caratteristica:

  • prepara il ricordo della prima venuta del Figlio di Dio tra gli uomini
  • attraverso tale ricordo siamo guidati all’attesa della seconda venuta di Cristo alla fine dei tempi (dal calendario liturgico).

Accendiamo i riflettori nel mistero della nascita di Gesù, dopo esserci incontrati con i grandi testimoni e profeti come Giovanni il Battista. Questo tempo è tempo di grazia, è tempo di ascolto, è tempo di segni, di sogni e di dubbi.Di fronte a certe misure di grandezza, a progetti che superano le dimensioni umane, qualche dubbio e perplessità ce l’hanno anche Maria e Giuseppe. «Chi tra tutti gli uomini sapeva perfettamente che cosa è Dio, prima che egli venisse? Vorrai accettare i discorsi vuoti e sciocchi dei filosofi degni di fede? Alcuni affermavano che Dio è il fuoco, altri dicevano che è l’acqua, altri che è uno degli elementi da Dio creati» (Lettera a Diogneto, VIII, 1 e 2).

Luca narra la nascita e l’infanzia di Gesù dal punto di vista di Maria, mentre Matteo li narra dal punto di vista di Giuseppe. La gravidanza miracolosa di Maria crea in lei e nel suo sposo Giuseppe problemi di coscienza. Maria è rassicurata dall’angelo Gabriele: «non temere Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Concepirai un figlio» (Lc 1, 30-31). Giuseppe è rassicurato dall’apparizione in sogno di un angelo: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo» (Mt 1,20). Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la Vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele» (Is 7,14).

Il versetto 19 del capitolo 1° di Matteo presenta Giuseppe in un momento cruciale della sua vita, segnata dal dubbio. Giuseppe è un uomo giusto: è promesso sposo di Maria, per questo ogni infedeltà era considerata adulterio. Il sogno avuto dall’angelo fa superare ogni esitazione e ogni proposito di uscire da questa situazione incresciosa e imbarazzante con un ripudio della futura moglie non pubblicamente, come autorizzava a fare la legge, ma in segreto. Dopo la scelta di prendere con se Maria, Giuseppe, uomo giusto e soprattutto uomo di fede, collaborerà al disegno di Dio, trasmettendo al Figlio di Dio il titolo messianico di «Figlio di Davide».

Giuseppe è attento ai segni e ai… sogni. Delicato e discreto. Una notizia come questa non l’avrebbe certo postata su facebook, come si fa oggi. Anche noi siamo i destinatari di questi segni e di questi progetti anche se qualche volta siamo assaliti dal dubbio che tutto sia troppo grande per essere vero. La nostra salvezza è grazia di Dio, ma non è «grazia a buon mercato»: ognuno è posto davanti alla sua responsabilità. Non facciamoci imbambolare dalle luci, ma facciamoci illuminare dalla fede, perché nessun prodotto natalizio può saziarci. Mettiamoci in ascolto della Parola come San Domenico che, quando apriva bocca, o parlava con Dio o parlava di Dio.

Don Ivo Piccinini

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