È semplice: o Pietro, o l’inferno – L’editoriale di Andrea Antonuccio

Care lettrici,

cari lettori,

apriamo questo numero di Voce con le parole di papa Leone XIV ai Vescovi, in occasione del loro recente Giubileo (25 giugno 2025). Abbiamo pensato di riproporvela integralmente qui a lato: non possiamo pensare di conoscere la Chiesa, il Papa e la vita affidandoci ai titoli e ai riassunti di qualche opinionista (o, peggio ancora, alle sintesi senz’anima dell’intelligenza artificiale). Davanti alle cose importanti della nostra esistenza (la fede è importante?) bisogna leggere, approfondire, in certi casi imparare a memoria: una preziosa abitudine che si è persa, anche a scuola.

Ma che cosa ha detto il Pontefice, Vescovo di Roma, nel discorso ai suoi confratelli dall’Altare della Cattedra nella Basilica di San Pietro? Due sono i passaggi che mi hanno colpito di più.

Leggiamoli insieme: «Per dare testimonianza al Signore Gesù, il Pastore vive la povertà evangelica. Ha uno stile semplice, sobrio e generoso, dignitoso e nello stesso tempo adeguato alle condizioni della maggior parte del suo popolo. Le persone povere devono trovare in lui un padre e un fratello, non sentirsi a disagio nell’incontrarlo o entrando nella sua abitazione. Egli è personalmente distaccato dalle ricchezze e non cede a favoritismi sulla base di esse o di altre forme di potere. Il Vescovo non deve dimenticare che, come Gesù, è stato unto di Spirito Santo e inviato a portare il lieto annuncio ai poveri (cfr Lc 4,18)».

E poi: «Insieme alla povertà effettiva, il Vescovo vive anche quella forma di povertà che è il celibato e la verginità per il Regno dei cieli (cfr Mt 19,12). Non si tratta solo di essere celibe, ma di praticare la castità del cuore e della condotta e così vivere la sequela di Cristo e offrire a tutti la vera immagine della Chiesa, santa e casta nelle membra come nel Capo. Egli dovrà essere fermo e deciso nell’affrontare le situazioni che possono dare scandalo ed ogni caso di abuso, specialmente nei confronti di minori, attenendosi alle attuali disposizioni».

Sono responsabilità da far tremare i polsi quelle che il Santo Padre indica ai suoi fratelli Vescovi. Anche perché riguardano lui stesso, Robert Francis Prevost alias Leone XIV: un uomo di quasi 60 anni che è stato chiamato a condurre la barca della Chiesa nelle acque agitate di questa nostra epoca. Mi piacerebbe tanto conoscerlo, anche solo per abbracciarlo: chi ama (e segue) il successore di Pietro non si perderà.

Andrea Antonucciodirettore@lavocealessandrina.it

 

 

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