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Festa popolare, da Oropa alla Maria Nivis

Segue dal numero scorso – Quella volta, i pullman che portavano i fedeli alla Festa Popolare, erano dieci e tutti numerati, ci dice l’architetto mostrandoci ancora qualche cartellone dell’epoca, insieme a tutti i suoi disegni, alle vecchie locandine e ai cimeli conservati con cura.

Nel 1971, con l’inaugurazione della casa di Torgnon, la festa si tenne per la prima volta alla Maria Nivis. Quell’anno, con il Vescovo Almici, furono undici i pullman che partirono da Alessandria: «si pregava all’andata e al ritorno e si passava la giornata in grande armonia» – rammenta Visconti.

Mentre ci racconta della Festa Popolare, l’architetto non può fare a meno di ricordare Mons. Giuseppe Capra, assistente diocesano della Gioventù Femminile di Ac (1959) e realizzatore della Maria Nivis «per la storia dell’istituzione». L’amicizia tra i due iniziò ai tempi della scuola, quando, da studente, Visconti donò a Mons. Capra, insegnante di religione, il suo disegno

della Madonna. Infatti, la storia della Festa Popolare si intreccia inevitabilmente con la nascita di amicizie profonde, intessute negli anni, non solo con Mons. Capra e Anna Maria Bionda, ai tempi presidente della Gioventù Femminile di Ac, ma anche con Mons. Luigi Riccardi e Lilia Testa che, per quarant’anni, passò le sue estati a Torgnon.

Naturalmente, sono tanti i ricordi che legano l’ar- chitetto Visconti agli anni in cui l’Azione Cattolica si esprimeva nelle parrocchie con numeri importanti, attraverso i vari gruppi maschili e femminili e delle gioventù.

Del resto, Visconti, ad una Festa Popolare non è mai mancato. Lui che, insieme al geometra Pier Giorgio Grange perfezionò il progetto della Maria Nivis, fu vicepresidente dell’Azione Cattolica diocesana ma, alla ne della nostra lunga chiacchierata, si de nisce soltanto il compagno di farse di Arnoldi.

Paola Bianchi 

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