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Le pratiche della Quaresima: Digiuno, elemosina e preghiera

In tempo di Quaresima sono importanti i segni, o meglio le pratiche di digiuno, elemosina e preghiera. Con il digiunare non s’intende soltanto l’astinenza dal cibo, ma anche altre forme di privazione per una vita più sobria. Il Mercoledì delle Ceneri, come il Venerdì Santo, è giorno di digiuno e astinenza dalle carni, mentre nei Venerdì di Quaresima si è invitati all’astensione dalle carni. Il digiuno è legato poi all’elemosina, come insegnava San Leone Magno, Papa dal 440 al 461, nei suoi discorsi sulla Quaresima. «Quanto ciascun cristiano è tenuto a fare in ogni tempo, deve ora praticarlo con maggiore sollecitudine e devozione, perché si adempia la norma apostolica del digiuno quaresimale consistente nell’astinenza non solo dai cibi, ma anche e soprattutto dai peccati. A questi doverosi e santi digiuni, poi, nessuna opera si può associare più utilmente dell’elemosina». Un altro segno privilegiato in Quaresima è la preghiera. Sant’Agostino dice che il digiuno e l’elemosina sono «le due ali della preghiera» che le permettono di prendere più facilmente il suo slancio e di giungere sino a Dio.

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