«Sono nel mondo del volontariato da quando avevo 14 anni» dice Piero Baldovino, 63 anni, già project manager in Ibm, che dal 20 gennaio è il nuovo presidente del Csvaa con mandato per i prossimi tre anni. Il Csvaa, nato nel 2015 dalla fusione dei Centri servizi volontariato di Alessandria e Asti, offre supporto alle associazioni di volontariato. «Sono anche presidente di due associazioni: «Anteas» di Asti e «Mani colorate»» aggiunge Baldovino, che abbiamo incontrato nella sede alessandrina del Csvaa, in via Verona 1.
Presidente, quali attività svolge il Csvaa?
«Partiamo dalla gestione di iniziative per la promozione del volontariato rivolte agli studenti. Come convegni, campagne, spettacoli, mostre, realizzate in proprio o in collabora zione con le Organizzazioni di volontariato del territorio. Inoltre, in tema di formazione, il Csvaa organizza corsi sulla riforma del Terzo settore, per illustrare il cambiamento in atto e le iniziative su accoglienza, tutela e diritti dei migranti, emergenza sempre più affrontata dalle Odv. Un altro servizio che svolgiamo sono le consulenze a favore delle Odv: tra le più richieste restano quelle fiscali amministrative e contabili e quelle legali-giuridiche. Una percentuale rilevante è data dal sostegno alla comunicazione, alla progettazione alla ricerca, gestione e valorizzazione delle risorse umane. Un altro settore importante dei servizi offerti da Csvaa è quello relativo alla informazione, comunicazione e documentazione».
I servizi più richiesti?
«Quello dell’elaborazione grafica e stampa materiali promozionali, seguito dalla redazione dei comunicati stampa, dall’elaborazione delle newsletter, dalle rubriche e spazi fissi su carta stampata e infine le conferenze stampa. Inoltre, il Csvaa ha un proprio sito web istituzionale, che consente di presentarsi all’esterno, di informare le Odv su corsi di formazione in partenza, bandi e altre opportunità loro riservate, e di pubblicizzare le iniziative delle Odv. Vengono forniti supporti tecnico-logistici. Tra i maggiormente richiesti dalle Odv sono quelli di copisteria (volantini, brochure, dépliant o inviti)».
E i nuovi progetti?
«Siamo in un periodo di transizione. Nel 2016, infatti, è entrata in vigore una legge delega (n. 106) sul terzo settore, che lascia al governo di emanare dei decreti attuativi. Lo scorso anno ne son nati alcuni, tra cui il più importante cioè il codice del terzo settore, che disciplina sia la parte giuridica che quella amministrativa di questo terzo settore. Ma tutti i decreti attuativi previsti dal terzo settore sono ancora argomento di discussione».
Il volontariato come è vissuto qui in Alessandria?
«Al Csvaa abbiamo 137 soci, ma in tutto ci sono circa 700 associazioni di volontariato tra Alessandria e Asti. Quindi possiamo dedurre che in queste due realtà il volontariato sia molto sentito».
Ha qualcosa da dire alla città?
«L’invito è soprattutto rivolto ai giovani, per questo ho già in progettato il prima possibile di andare nelle scuole a parlare con gli studenti del volontariato. Chiedo di partecipare, cercando di modificare e migliorare la realtà donando se stessi agli altri».
Secondo lei, con il cambio generazionale, può esserci una crisi nel volontariato?
«Dal punto di vista sociologico negli ultimi decenni abbiamo visto i giovani molto demotivati, rispetto alle precedenti generazioni. Ma credo che, tramite una giusta formazione e informazione dei giovani, il volontariato non risenta di questo cambio generazionale. Per questo è fondamentale sensibilizzare i giovani, dando il proprio esempio. Valorizzando l’importanza del donare anche in cambio di un semplice sorriso che ti può arricchire in modo impagabile».
Cosa direbbe a un giovane per avvicinarlo al volontariato?
«Non serve soltanto andare a caccia delle soddisfazioni personali materiali perché sono effimere, cercate altro. Provate a tendere la mano a chi ne ha bisogno, mettetevi nei loro panni e allora otterrete una soddisfazione maggiore. Il donare serve quindi per ottenere il bene sociale. E bene sociale è quello che io offro gratuitamente per gli altri. Non ha senso fare volontariato per se stessi».
Alessandro Venticinque