Ogni anno la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani prende a tema una pagina biblica, che viene proposta come motivo di riflessione e di azione per i credenti in Cristo appartenenti alle diverse confessioni. In effetti, la fede nel Signore Gesù che ci unisce nasce proprio dall’ascolto della Parola di Dio (cf Rm 10,17) e, nonostante la storia travagliata che ha portato le chiese all’attuale situazione di divisione, rimane ferma la speranza che proprio dall’obbedienza alla Parola saremo capaci di vivere in pienezza l’unità. «Cercate di essere veramente giusti» è il tema scelto per quest’anno: si tratta di una frase tratta da Dwt 16,18-20. È un testo che si inserisce tra le norme che il Signore affida al suo popolo mentre sta per entrare nella terra promessa Nell’ambito di un lungo discorso di Mosè, vengono ricordate le principali feste in cui tutto Israele è convocato in pellegrinaggio a Gerusalemme, occasioni in cui il popolo non deve dimenticare di essere stato schiavo in Egitto. L’invito a vivere la giustizia è così inserito non tanto in un discorso moraleggiante, quanto nella descrizione di una vita piena e realizzata, compimento della promessa divina di libertà. Anche per i cristiani oggi è opportuno soffermarsi su questo invito: la giustizia vera che richiede il Signore scaturisce dal riconoscersi popolo convocato, amato e perdonato. Discende dalla consapevolezza che tutti i credenti in Cristo sono, in Lui, liberati dal peccato e dalla morte. Le divisioni tra i cristiani contraddicono questa realtà, finiscono per lasciare spazio alle logiche mondane, che oscurano la libertà ricevuta e sfigurano la giustizia in rivendicazione o sopraffazione. Ecco perché siamo chiamati alla preghiera e alla conversione; non solo come fatto personale, ma anche come cammino di chiese che nel mondo testimoniano la giustizia, che cercano l’unità quando convergono in una comune attenzione e una comune risposta alle ingiustizie che segnano il nostro tempo.
don Vittorio Gatti