Beatrice Visconti (Bibi, per gli amici), 26 anni, sta terminando gli studi di Ingegneria biomedica a Genova. Alessandro Bocchio, 23 anni, frequenta ingegneria elettronica a Torino. Sono due ragazzi che fanno parte del Gruppo giovani dell’Oftal: insieme con i loro amici hanno pensato e realizzato un “percorso” dedicato a Santa Bernadette, situato in alcune stanze all’interno del Santuario delle Immacolatine. Li abbiamo intervistati dopo la processione “aux fl ambeaux” di lunedì 29 aprile.
Bibi, Ale: qual è la vostra storia?
Ale: «Io sono praticamente nato a Lourdes. I miei genitori mi hanno portato sin da quando ero bambino, perché erano già volontari dell’Oftal. Sono cresciuto in questo ambiente. Negli ultimi anni, non potendo partecipare al pellegrinaggio, ho sentito il desiderio di partecipare alla vita quotidiana dell’associazione, proponendo iniziative di questo tipo come Gruppo giovani».
Bibi: «Io ho iniziato a 14 anni, quando una mia amica mi ha detto: “Vieni in un posto bellissimo!”. Ho fatto alcuni pellegrinaggi a Lourdes e non ho mai più smesso. Poi mi è stato chiesto di fare da responsabile del Gruppo giovani, e così faccio da “collante” per tutte le iniziative con i ragazzi».
Questo “percorso” per voi che cosa è stato?
A: «Una scoperta e un’occasione sfruttata. È nato tutto da Beatrice: quando ci è stata data la notizia dell’arrivo delle reliquie, lei mi ha subito detto: “Dobbiamo fare qualcosa!”. Da lì in avanti, onestamente non pensavamo ci sarebbe stata una eco mediatica, e di fedeli, così rilevante».
B: «È stata un’occasione importante non solo per la città, ma anche per noi come associazione: l’opportunità di far conoscere Bernadette agli altri, e per noi di conoscerla meglio. Bernadette viene definita “Santa nascosta”, e ci siamo accorti che lo era un po’ anche per noi. A parte le apparizioni, della sua vita sapevamo ben poco».
Da che cosa siete stati guidati?
A: «Il desiderio di conoscere, senza dubbio. Perché più si scopre qualcosa e più si ha fame di scoprire qualcos’altro. E poi il dettaglio: la semplicità domina la vita di Bernadette. Ogni volta che si studia la sua vita c’è un dettaglio, apparentemente insignificante, che la volta dopo assume un significato nuovo. E questo ti apre un nuovo percorso mentale e di scoperta, sia verso la Santa ma anche verso te stesso».
B: «È stata una ricerca del carattere di Bernadette. Leggendo abbiamo scoperto che era una ragazza spiritosa e con un umorismo incredibile, anche se può sembrare strano. Era definita una
“ragazza di montagna” perché aveva un modo di esprimersi molto giocoso con le sue consorelle, nonostante la sua grande fede e devozione per Maria. Era una tipa simpatica, insomma!».
Che cosa vi ha lasciato Bernadette?
B: «Lavorando al percorso ho scoperto una persona incredibile, anche oltre le apparizioni. In questi giorni mi ha fatto capire quanto è amata, non mi sarei mai aspettata così tante persone. Un grande amore».
A: «L’insegnamento principale è che noi dobbiamo accogliere, predisporre, e poi ci pensa Lei, Maria, a fare il resto. Questo è stato il nostro compito qui dentro, cercare di essere come Bernadette: proporre senza essere protagonisti, e le persone hanno risposto da sole».
Voi fate parte del Gruppo giovani dell’Oftal. Come è possibile contattarvi?
B: «Attraverso la pagina Facebook “Oft al Alessandria” o in sede, in via Plana 49. Vi invitiamo a partecipare al pellegrinaggio lourdiano, è un’esperienza sempre nuova anche per noi. È importante anche per chi ha seguito Bernadette qui ad Alessandria. Poter vedere com’è Lourdes è sempre un incontro speciale».
Andrea Antonuccio