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Una preghiera di figli

Voci dall’Oftal

Con Lourdes, la “Grande novena all’Immacolata”

Il mondo si preoccupa per un virus letale che si diffonde silenzioso. Le persone si ammalano e i più deboli muoiono soli, su un letto di terapia intensiva, altri sono costretti a casa in quarantena. Scattano i divieti di circolazione: non si può uscire di casa se non per comprovati motivi importanti, non ci si può fermare a salutare l’amico per strada, non ci si può stringere la mano né abbracciarsi. L’ordine è quello di evitare assembramenti e le celebrazioni dei riti religiosi vengono temporaneamente vietati al popolo.

Da Lourdes si consiglia la recita di una novena per invocare la fine del contagio a partire dal giorno 17. Ma come si fa se non ci si può incontrare? La tecnologia viene in soccorso, un’idea tanto geniale quanto bislacca si fa avanti. Si pensa di registrare delle preghiere: ciascuno invia la sua Ave Maria, il suo Padre Nostro o le orazioni a Notre Dame De Lourdes, Santa Bernadette a San Rocco e poi si mettono insieme, una dopo l’altra.

Nasce una chat su Whatsapp, si chiama “Preghiamo Insieme”: prima una dozzina, poi 20, 30, 50 persone, ciascuno invita qualcuno. Parte tutto da Alessandria e Valenza, poi si allarga al Piemonte, al Nord, poi all’Italia intera, isole comprese. Qualcuno si aggrega anche dall’estero: voci arrivano dall’Europa, dall’Africa e così, da una chat nata per registrare solo delle preghiere, si fa amicizia. Stare a casa obbliga le persone a riprendere cose dimenticate a causa di una vita vorticosa. Ora c’è il tempo per stare un po’ in raccoglimento, a pensare, a pregare. Ci si organizza ed iniziano degli appuntamenti fissi. Sia al mattino che alla sera due ragazze leggono dei brevissimi brani di 3 o 4 minuti al massimo, tratti dagli scritti di santi del passato o di pensatori moderni. Sono spunti di riflessione. Qualche don manda un video commento sul Vangelo della giornata destinato ai giovani scout ma che fa bene a tutti ascoltare.

Nel frattempo, i più “smanettoni” raccolgono le voci, compongono la Novena secondo una scaletta prefissata, giorno per giorno, cercando di distribuire le voci maschili e femminili, i vari dialetti, le varie lingue, i bambini, gli anziani, gli amici malati. Dalle orazioni si percepiscono il peso degli anni, la stanchezza, l’esuberanza, la pacatezza, la solennità. Ciascun figlio si rivolge come può alla sua Mamma. Come a un Rosario recitato in una chiesa, ciascuno recita secondo il proprio ritmo, si impappina un po’, qualche volta sbaglia gli accenti ma poco importa. La preghiera è spontanea e naturale. Arriva il primo giorno. Un messaggio nel pomeriggio ricorda l’appuntamento serale fissato alle 21.30, con la raccomandazione di non disturbare nei minuti precedenti e seguenti il messaggio vocale della preghiera. Secondo le indicazioni del Santuario di Lourdes, si inizia con un messaggio d’ingresso, poi il suono delle campane di Lourdes, l’introduzione alla preghiera, un Padre Nostro, un canto, le 10 Ave Maria, l’Orazione a Maria, a Santa Bernadette e a San Rocco, protettore contro le pestilenze, e infine la Benedizione finale.

Ogni sera si ascolta la registrazione e si prega, insieme, da tantissimi luoghi diversi, da soli, in famiglia, con gli Scout, con i volontari dell’Oftal, con i consigli pastorali delle parrocchie. Dopo i ringraziamenti a chi si è prestato alla recita delle preghiere, ognuno si sente di dire qualcosa. Per almeno mezz’ora si continua a stare insieme, comunicando tramite la chat come sull’Esplanade alla fine del Flambeaux. Ognuno lascia la propria testimonianza e le proprie considerazioni: particolari e sentite frasi di incoraggiamento da un barelliere dall’Africa e impressioni di vita vissuta in servizio a Lourdes da una dama. Dalle 22 una replica immediata della novena viene pubblicata sulla pagina Facebook di Oftal Alessandria con un piccolo video ad accompagnare la preghiera. La preghiera diventa sempre più coinvolgente ed arriva fino al vescovo di Alessandria che l’ultima sera rilascia la sua benedizione a quanti ascoltano.

Qualche piccola nota tecnica: si sono ascoltati circa 250 file fra tutte le preghiere e le orazioni, ognuno convertito in un formato audio accessibile a tutti. È stato creato un archivio di più di 600 tracce, per un totale di circa 4 ore di registrazione. Grazie a questo materiale e a questa esperienza, si sono messi in cantiere altri progetti. Un ringraziamento speciale a chi ha avuto l’idea iniziale, a chi ha lasciato la sua preghiera, a chi ha lavorato ai messaggi vocali, a chi ha realizzato i video per Facebook e, soprattutto, a chi si è unito ogni sera in preghiera. Grazie!

Rino Campodipietro

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