Il lavoro ai tempi del Covid-19
+27 mila part-time 66% il tasso di occupazione 9,2% il tasso di disoccupazione -33% per tessile e meccanico +30% per i settori essenziali -61% nelle assunzioni nel Vco -30% nelle assunzioni in regione -15% tramite agenzia Scarica qui il documento integrale Dati tratti da “Il mercato del lavoro in Piemonte nel 2019 e nella prima fase dell’emergenza sanitaria” realizzato da Ires Piemonte – www.ires.piemonte.itIl termometro del lavoro in Piemonte
Rispetto al 2018, nel 2019 il numero di occupati è rimasto stabile. Gli occupati a tempo parziale sono cresciuti di 27 mila unità e rappresentano quasi un quinto (19%) dell’occupazione totale. L’espansione del lavoro part-time costituisce una delle caratteristiche più evidenti della domanda di lavoro dell’ultimo decennio.
Il tasso di occupazione nel 2019 (il rapporto tra gli occupati e la popolazione corrispondente tra 15 e 64 anni) risulta stabile al 66%, mentre il tasso di disoccupazione (il rapporto tra le persone attivamente in cerca di un impiego e le forze di lavoro), diminuisce di 0,6 punti, portandosi al 7,6%.
Il tasso di attività tra i 15 e i 54 anni, ossia il rapporto tra le forze di lavoro e la popolazione, in provincia di Alessandria nel 2019 è diminuito rispetto al 2018 dello 0.6% e si è assestato al 71.3%, in media con quello del Piemonte (71.6%). Il tasso di occupazione è rimasto identico al 64.6% (contro il 66% del Piemonte), il tasso di disoccupazione è calato dello 0.9%, ma rimane il più alto in Piemonte (9.2%). La provincia piemontese migliore risulta essere quella di Cuneo.
I settori tessile e metalmeccanico nel 2019 presentavano dati occupazionali in diminuzione rispetto al 2018, anno in cui già mostravano segnali di difficoltà. La situazione di crisi è stata accelerata dal lockdown: a marzo 2020 risultano molto negativi i dati delle assunzioni di questi due settori (rispettivamente -33% e -16,8%).
A marzo 2020, hanno fatto prevedibilmente meglio della media i settori essenziali: l’industria alimentare, la chimica farmaceutica e, in proporzione minore, la logistica e l’Ict (che comprende anche le telecomunicazioni), mentre la sanità e l’assistenza private (+30%) e il lavoro domestico (+34%) sono cresciuti in maniera consistente.
Il lockdown ha accelerato processi che erano già in corso, facendo precipitare situazioni già precedentemente in crisi. I dati negativi sull’occupazione mostrati dalla provincia del Verbano-Cusio-Ossola nel 2019 (-2.4% di occupazione rispetto a media piemontese), vengono confermati dai numeri delle assunzioni a marzo, all’inizio del lockdown. Questa provincia ha infatti visto ridursi le assunzioni del 61.2%, più del doppio rispetto alla diminuzione media delle assunzioni delle altre province.
Con il lockdown, a fronte della contrazione complessiva delle assunzioni del 30%, i contratti a tempo indeterminato subordinato sono diminuiti molto meno (-12%), a conferma del fatto che le assunzioni a lungo termine non sono state messe in discussione nell’immediato.
Dando uno sguardo alle assunzioni con contratto di somministrazione tramite agenzia, notiamo che a marzo sono calate del 15%. Anche qui due settori già precedentemente in calo che durante il lockdown hanno subito un’ulteriore battuta d’arresto sono stati quello tessile e quello metalmeccanico (-32% di assunzioni rispetto al 2019, quando erano in calo già rispettivamente del 44% e del 39% in confronto al 2018).Leggi anche: