Salesiani cooperatori e Alma giovani
Sabato 27 novembre alle 21, all’Istituto Maria Ausiliatrice di via Gagliaudo 3, ad Alessandria, andrà in scena “L’opera… di Don Bosco!“. Il concerto, a scopo benefico, è organizzato dall’associazione Alma Giovani aps e dall’associazione Salesiani cooperatori. L’esibizione al pianoforte del maestro Nicolai Bogdanov accompagnerà il tenore Silvano Santagata, e i soprani Cristina Alessio, Emanuela Cavazza e Michela Guassotti. Per l’ingresso, a invito, con obbligo di Green pass, è possibile prenotarsi a salescooperatorial@gmail.com, 347 6277509 o 349 3139837. Ci siamo fatti raccontare il significato di questa iniziativa da Alessandra Fantino (nella foto), 44 anni, Salesiana cooperatrice, che dal 2016 è presidente di Alma Giovani.
Fantino, perché questo concerto?
«Si tratta di un’iniziativa a scopo benefico, per sostenere una delle opere che vengono svolte nella Casa di via Gagliaudo, ovvero il doposcuola gestito dall’associazione Alma Giovani aps. Causa Covid, come tutte le strutture di promozione sociale e culturale, l’associazione ha avuto una flessione. Abbiamo affrontato diversi periodi di chiusura, susseguiti da tutto ciò che imponevano i vari decreti. Quando la didattica era a distanza, anche noi abbiamo dovuto chiudere. Quest’anno, invece, con le lezioni ripartite in presenza, abbiamo deciso anche noi di aprire. L’associazione si occupa di attività di doposcuola per tutte le scuole medie statali del centro cittadino, per la Casa di via Gagliaudo l’intenzione è di utilizzarla come punto di aggregazione dei giovani nel centro cittadino. I numeri sono nettamente inferiori, rispetto agli anni passati pre-pandemia. Il concerto, che ha ricevuto il patrocinio dal Comune di Alessandria e un contributo per le spese da parte di Alegas, si propone anche come una delle prime iniziative della Famiglia Salesiana, per farsi conoscere alla cittadinanza. Si cerca di ripartire: non si può fare nulla di conviviale, ma abbiamo pensato a un evento culturale per far conoscere il gruppo dei cooperatori salesiani a tutti. Soprattutto alle famiglie che usufruiscono delle nostre realtà».
Don Bosco e Madre Mazzarello. Che cosa ci dicono, ancora oggi, questi due Santi?
«Sono due esempi che vengono proposti in tutte le nostre attività per i giovani. Sicuramente due Santi molto conosciuti, soprattutto in Piemonte, e quindi sotto i loro nomi si creano realtà aggregative belle e forti, per i ragazzi e le loro famiglie. Madre Mazzarello è originaria di Mornese, un paesino della nostra provincia che per questo è conosciuto in tutto il mondo. Don Bosco, che festeggiamo nel mese di gennaio, è conosciuto davvero da tutti. Di fronte a questi due esempi, quindi, ci si sente sempre in dovere di fare qualcosa. E proprio questo è lo scopo delle attività dei Salesiani cooperatori, ovvero laici che si propongono di essere un supporto per le attività delle tre case salesiane: centro Don Bosco, Casa Angelo Custode, e Casa Maria Ausiliatrice, in via Gagliaudo. Ogni casa ha una specificità diversa, si trovano in contesti e quartieri differenti. E, in base a questo, si studiano attività e proposte. Questa sarà anche l’occasione per i tanti ex allievi che sono affezionati alla Casa di via Gagliaudo, che da qualche periodo ha chiuso tutte le sue scuole, dalla materna alle medie».
Cosa vuol dire essere Salesiana cooperatrice?
«Vuol dire vivere un’esperienza salesiana all’interno della vita di tutti i giorni: secondo il pensiero di don Bosco il cooperatore è un laico che realizza il suo apostolato, in primo luogo, negli impegni quotidiani. I Cooperatori Salesiani sono nati dall’invito che, fin dalle prime origini, il Santo piemontese fece a laici, uomini e donne, e a membri del clero diocesano, di “cooperare” alla sua missione di salvezza dei giovani, soprattutto di quelli poveri e abbandonati».
Alessandro Venticinque
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