COMMENTO al VANGELO – Prepariamo la via al Signore che viene
Il Regno di Dio è vicino! È il grido del profeta che coglie in anticipo il nuovo che avanza. È come il grido suscitato dalle doglie del parto per una madre: ne preannuncia il momento non perché altri lo dicono ma perché lo sente lei stessa nella sua carne! È vero: il grido porta in sé il dolore ma anche la forza di qualcosa che non si può trattenere; il grido è la “voce” che richiama gli altri su ciò che sta accadendo.
Giovanni è questa voce che annuncia che qualcosa di nuovo sta per arrivare: il Regno di Dio è vicino! Giovanni è mosso da un sogno, da un desiderio: vedere il Signore! Egli è un profeta e solo i profeti hanno la capacità di vedere oltre e cogliere ciò che gli altri non vedono. Come Isaia (prima lettura) sanno vedere un mondo abitato dalla luce e dalla pace e sanno intravvedere la strada che porta ad esso, ma soprattutto sanno indicarla agli altri. La mostrano ma non la impongono perché la scelta sta a ciascuno: è personale e libera.
La conversione non è un obbligo ma un occasione da non lasciarsi sfuggire per poter sognare lo stesso sogno dei profeti, per poter vedere “oltre” la coltre della pesante quotidianità. I profeti ci insegnano a sognare, perché se non siamo capaci di farlo significa che siamo “macchine” , o peggio, che siamo morti dentro. Il Regno di Dio sta arrivando! Questo è il sogno più bello che ci consegna questo tempo di avvento; Gesù sta per entrare nelle nostre case ancora una volta! Il sogno non è utopia: il sogno si realizza, prepara la realtà come avviene per Giuseppe che, destatosi dal sonno “fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore”.
Il sogno prepara l’azione; in virtù del sogno ci si “desta dal sonno” e si prepara la casa perché sia accogliente, calda, ordinata e luminosa. Questa casa è la nostra vita, il nostro cuore, perché Colui che sta per arrivare ci battezzerà nello Spirito e nel fuoco, cioè ci “immergerà” nel suo Amore, ci salverà: ne saremo avvolti e ricolmi e allora la pace di Dio abiterà la nostra terra dei nostri giorni. Prepariamo la via al Signore che viene.
padre Giorgio Noè