PREDOSA – Sì all’impianto
È autorizzato l’impianto che trasformerà l’olio idraulico esausto in olio nuovo, sito nel Comune di Predosa. Venerdì scorso, in Provincia, si è tenuta la seconda seduta della Conferenza dei servizi per discutere il progetto di ampliamento di lavorazione di rifiuti speciali alla Grassano Riccoboni di Predosa.
Il progetto iniziale è stato modificato e in parte ridimensionato. «È autorizzato l’impianto di lavorazione dei materiali già presenti nel ciclo di attività dell’azienda», ha detto il dirigente della divisione Ambiente della Provincia, ingegner Claudio Coffano, alla luce dei pareri tecnici «tutti positivi». Per il momento non è stato autorizzato l’ingresso di nuove tipologie di materiali da trattare: «Abbiamo chiesto ulteriori dettagli sulle fasi di lavorazione», continua Coffano.
Il Comune di Predosa ha presentato le osservazioni «formulate in base alle risposte ottenute nella prima fase dell’istruttoria».
«L’esito della conferenza era prevedibile, l’azienda aveva rinunciato alla bonifica delle acque industriali ed integrato il progetto d’impianto di lavorazione con ulteriori misure di sicurezza – dice il sindaco Giancarlo Rapetti – inoltre la commissione comunale Ambiente ha chiesto ulteriori chiarimenti tecnici e precauzioni aggiuntive in merito alle emissioni nell’aria e al rumore, alla torre di raffreddamento e all’impiego di particolari tipologie di olio utilizzato nella lavorazione».
Erano presenti anche Ivano Sardi del Comitato Vivere a Predosa, sindaci e delegati dei comuni dell’Acquese in difesa della falda idrica.
«Uno a uno – ha detto Sardi –l’impianto è autorizzato, ma per ora non sono autorizzate 30 mila tonnellate in più all’anno di rifiuti industriali in entrata».
Sono in agitazione i Comitati di Base della Valle Bormida e i Comitati locali, che venerdì hanno presidiato via Galimberti ad Alessandria durante la conferenza e mercoledì, hanno protestato nuovamente a Sezzadio contro la tangenziale e la futura discarica Riccoboni.
Daniela Terragni