Il Corpo e il Sangue di Cristo, a due mesi dall’ultima cena
Commento al Vangelo di Domenica 25 giugno 2017
XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Se è giusto perdonare un bambino quando ha paura del buio, la vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce.
La liturgia di questa domenica annuncia la “vittoria sulla paura”.
In mezzo a un mondo che tende sempre a “uccidere l’anima”, Cristo assicura di non temere nelle persecuzioni che nascono ogni volta che lui viene autenticamente annunciato.
Già i profeti erano perseguitati e uccisi, come sottolinea il grido di Geremia che sa d’avere al suo fianco il Signore. Ma il cambiamento radicale è avvenuto con Cristo: il paragone con Adamo, causa della caduta, permette all’Apostolo Paolo di indicare la sovrabbondanza della grazia riversata sui credenti da Cristo.
E il Vangelo è una bellissima pagina sulla fiducia in Dio nelle persecuzioni.
Non temere, la Parola di Dio non sarà sconfitta: la Parola di Dio sembra non restare nella mente e nel cuore degli uomini, sembra inefficace. In realtà la Parola di Dio è più penetrante di una spada a doppio taglio. L’accenno allo stile “chiassoso” dell’annuncio (annunciare sulle terrazze), non deve far pensare a qualche tecnica massmediatica di annuncio della Parola, perché, prima di annunciare, i credenti cristiani per primi devono meditare e vivere la Parola annunciata.
Non temere, la tua vita sarà salva: è vero la vita a un certo punto finisce, ma Gesù dice di temere di più colui che uccide l’anima, piuttosto di colui che uccide il corpo. Quante persone senza anima ci sono nel mondo, persone che hanno bisogno di essere amate, animate, rese vive. I credenti cristiani sono chiamati a testimoniare la gravità della perdita della voglia di fare, del vivere senza motivo, del vagare a caso per le vie del mondo.
Un mondo senza anima è un mondo vuoto.
Non temere, l’indifferenza del mondo è colmata da Dio: ogni individuo conta più dei passeri che volano in cielo, perfino i capelli sono contati da Dio.
L’indifferenza del mondo è colmata da Dio
Gesù vuol dire che l’amore di Dio è talmente grande che anche il più piccolo è nei pensieri e nel cuore del Creatore.
Gesù mette in guardia soprattutto da coloro che “uccidono l’anima”. Però, Gesù non parla del diavolo…: uccidono l’anima quelle persone che non propongono un modello sano di vita, uccidono l’anima coloro che scelgono il “carpe diem”, uccidono l’anima coloro che non hanno il coraggio di fare una proposta positiva, uccidono l’anima coloro che hanno cancellato la parola sacrifico, uccidono l’anima coloro che non credono all’amore vero, uccidono l’anima coloro che spengono la speranza con la paura.
Chi può ridare anima alla vita del mondo? Per i credenti cristiani è Gesù Cristo che può ri-animare: egli salva tutto l’uomo.
Ogni paura di fronte alle esperienze della vita può essere affrontata se rafforzati dall’amore di Cristo e dalla sua presenza in coloro che si affidano a lui.
“Tutto posso in colui che mi da la forza”: a che punto sta la speranza?
don Giuseppe Di Luca