Care lettrici, cari lettori,
come ho già scritto una volta in questo spazio ho una parente, Giuliana (parente acquisita, ma non per questo meno amata), che da non molto tempo è ospite dell’Istituto Divina Provvidenza di Alessandria: la “Michel”, come è nota a tutti gli alessandrini. Andando a trovare Giuliana, ho sempre respirato un clima buono, di accoglienza e di serenità. Un clima (perdonate il termine, ormai un po’ in disuso) cristiano. Lo si vede nei sorrisi di chi accudisce i malati, nell’attenzione a essi riservata, nella pulizia dei locali e in tanti altri aspetti che la Madre superiora dell’Istituto, suor Natalina Rognoni, racconta (molto meglio di me) nell’intervista a pagina 11 di Voce. Intervista, ve lo confesso, che stavo inseguendo da diverso tempo: sono infatti convinto che le opere di carità e di fede presenti nella nostra diocesi debbano essere pubblicizzate. Non riesco a dirlo in un altro modo. Dobbiamo discuterne, tra di noi e con gli altri. Mia moglie e i miei figli lo sanno: ogni volta che vengo a contatto con un testimone della presenza di Cristo, rimango stupito. E dunque ne parlo, in famiglia e con gli amici. Di che cosa può valere la pena discutere, se non di ciò che muove e commuove il cuore (e dunque fa la storia), e può cambiare il nostro vivere quotidiano? O forse preferite disquisire amabilmente delle ultime affermazioni (poi ritrattate, peraltro) di Catherine Deneuve su uomini, corteggiamento e molestie sessuali? Attendo suggerimenti… nel frattempo, andate a leggere l’intervista a madre Natalina. E poi ne riparliamo.
Andrea Antonuccio