Commento al Vangelo di Domenica 28 gennaio 2018
IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
L’evangelista Marco per una quindicina di volte attribuisce a Gesù l’atto di insegnare, contro una sola volta per i discepoli. Facile dedurre che l’insegnare è proprio del Maestro. Gesù, nella scia del rabbinato come esisteva ai suoi tempi, si pone come maestro, ma vanta alcune chiare diversità e originalità a lui tipiche.
La prima originalità sta nel fatto che lui si sceglie i suoi discepoli, mentre gli altri maestri erano scelti direttamente da coloro che volevano diventarne loro discepoli.
La seconda originalità è la sua autorità: Gesù si presenta come Figlio di Dio, Gesù non si limita a riportare ciò che c’è nella Legge, ma si propone come autentico e ultimo interprete.
La terza originalità è nel collegamento tra salvezza e accoglimento della sua Parola, testimoniata dal potere sulle forze della natura, sulla morte e su Satana. L’insegnamento di Gesù si fa Parola da porre al centro, come ricordano le tre pagine della Sacra Scrittura di questa domenica. Una Parola preparatrice nel Deuteronomio. Le parole dei profeti che parlano-per-Dio, sono parole preparatrici della Parola di Dio incarnata in Gesù.
Bisogna lasciare che il Verbo desti ammirazione
Una Parola chiarificatrice nella prima lettera ai Corinzi. Le parole dell’Apostolo Paolo danno chiarezza alla comunità di Corinto circa le preoccupazioni della vita quotidiana. Una Parola potente nel vangelo di Marco. La parola di Gesù è una parola che suscita ammirazione, una parola che guarisce e una parola che attira l’attenzione. Queste tre caratteristiche rivelano quanto la “confidenza” con la Parola di Dio sta al cuore della fede. La parola di Gesù suscita ammirazione: quanto sarebbe bello riascoltare la voce di Gesù!
Desta ancora ammirazione nei credenti cristiani, la parola del Vangelo? La parola di Gesù guarisce: non si perda tempo in miracolismi strani, ma si ricerchi la guarigione del cuore che, a suo modo, può donare anche la guarigione di tutto l’uomo. I credenti cristiani sono ancora capaci di lasciarci guarire da Gesù, lasciarci sanare dalla sua Parola? La parola di Gesù attira l’attenzione: nel chiasso parolaio del mondo i credenti cristiani sono ancora attirati dalla Parola di Gesù, o piuttosto si lasciano attrarre da altre parole, da altri profeti, da altre “divinità”?
Gesù è l’unico Maestro che mostra autenticamente il volto del Padre. Occorre lasciare che il Verbo di Dio desti ancora ammirazione, guarigione e attenzione, perché solo dall’ascolto e dalla messa in pratica della Parola di Gesù nasce, cresce e si sviluppa la fede. Il credente cristiano adulto nella fede ha bisogno della Parola.
don Giuseppe Di Luca