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Il bene della comunità è il bene dei giovani #granellodisenape

Sono sempre più giovani i protagonisti della criminalità organizzata. Sono le Babygang, così le chiamano i giornali. Succede a Napoli come in altre città d’Italia, succede oggi come 150 anni fa ai tempi di don Bosco. «Credo che la strada (per risolvere il problema ndr) sia quella della conoscenza che è la via maestra del cambiamento», ha spiegato don Luigi Ciotti intervistato sul tema «e inoltre occorre prendere coscienza che questo è un problema accentuato oggi dalla dimensione virtuale che amplifica e penetra in tutti i contesti con estrema velocità. Quello che dicevamo anni fa rispetto agli adolescenti oggi viene tutto anticipato su ragazzi di 11, 12, 13 e 14 anni». Se potessimo leggere gli scritti di Don Bosco, sicuramente troveremmo pensieri molto simili, i giovani lasciati
soli fuggono dall’istruzione per lasciarsi catturare dalle “tentazioni” della strada. Don Ciotti aggiunge: «È la dimensione dell’educare che deve chiamare in gioco tutte le forze presenti nella città perché la città è un organismo vivente». Così come per don Bosco, oggi come allora, la vera soluzione perché i giovani possano salvarsi (o meglio ancora evitare che si perdano) è la comunità. Non solo la famiglia, non solo la scuola, ma l’intera città. Per questo occorre creare “ponti” tra i vari soggetti educativi di una società, imparando ad andare oltre alle nostre visioni personali; per il bene della comunità, per il bene dei giovani. W don Bosco!

A cura di Enzo Governale

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