Fare i cronisti signifi ca cercare di dire sempre la verità (o, come avrebbe forse detto Pirandello, la nostra verità) per cui era doveroso che dietro la pancia del tifoso ci fosse sempre la testa del pensatore razionale e obiettivo che aveva individuato, nel corso del mese mezzo precedente la partita casalinga con la Carrarese, un indubbio momento di fl essione. Se però osserviamo il ruolino di marcia che l’Alessandria ha impresso al proprio cammino nel corso delle ultime due partite, quella casalinga stravinta contro una Carrarese pure in inferiorità numerica e la trasferta di Olbia, non possiamo non osservare che la statistica è di nuovo, prepotentemente, tornata a urlarci quanto i Grigi siano forti. Otto gol realizzati in due partite signifi cano quattro in media a partita (o se vogliamo oltre tre, se ci mettiamo dentro anche il 2-2 casalingo con la Giana Erminio), e uno solo subito vuol dire 0,5 al passivo a match. Numeri del genere non lasciano spazio a interpretazioni e ci dicono che l’Alessandria è in grado veramente di imporsi contro qualunque avversaria, ma c’è di più: i Grigi non soltanto sono certi di raggiungere i play-off , e sono quindi in corsa per una promozione in Serie B ma sono oramai attesi all’imminente doppia finale di Coppa contro la Viterbese. Ecco quindi che quella che era cominciata come una delle peggiori stagioni dell’Alessandria nel professionismo potrebbe trasformarsi addirittura in una delle più gloriose dell’intera storia del sodalizio che tutti noi amiamo. Bisogna solo crederci e tenere i piedi per terra.
Silvio Bolloli