Commento al Vangelo di Domenica 8 aprile 2018
Domenica della Divina Misericordia
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro… Il contesto iniziale del vangelo di questa domenica è di paura. In realtà la paura è sempre il nostro contesto. Ho paura io che scrivo, hai paura tu che leggi. Abbiamo paura.
L’inizio è sempre che ho paura. La paura è tutta mia. Tutta nostra. «Pace a voi!». Chi può permettersi un tale saluto? Voglio dire che quando si è immersi nella paura, un saluto come questo rischia di esasperare. Tutto dipende, quindi, da chi è colui che lo pronuncia. Le prime parole di Gesù risorto non annunciano programmaticamente un valore, generano istantaneamente il dono più prezioso.
Solo Dio ha il potere di stabilire dentro la pace che toglie la paura. È questa una legge spirituale che non cambia nei secoli. Non siamo in grado di produrre con i nostri sforzi autonomi la cosa più desiderabile per la nostra vita. La pace dentro è Dono di Dio. Fedeli alla Sua linea. Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. Il prezzo della Pace. La Pace non è frutto di una pratica, di una iniziativa umana, di accorgimenti.
La Pace deriva dal sangue di Cristo. Il sacrificio di Gesù è la sorgente della Pace. La Croce non è un “oggettino” è l’unica speranza per la nostra malattia mortale. Fedeli alla Sua linea. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. La Gioia conseguenza di un’iniziativa divina. Non è auto-produzione. La Gioia non può essere un dovere morale, promana da un incontro in cui è un altro che ha voluto incontrarti. Fedeli alla Sua linea.
La Misericordia di Dio è fuoco sulla nostra miseria
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Un dono per andare. Non esiste un godimento intimistico con il “mio gesù” che si ferma a me. Dio ci fa godere e ci pacifica per una missione.
Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Il cuore del problema. La misericordia di Dio è fuoco che si sprigiona sul combustibile della nostra miseria. Miseri peccatori che possono essere perdonati. Il problema non è la Bontà di Dio, ma la grandezza della nostra superbia che rifiuta di riconoscere l’abisso della legge del peccato. Fedeli alla Sua Linea.
a cura di padre Maurizio Botta
cinquepassi.org