«La santità non è l’imitazione di modelli astratti e ideali. I riferimenti della santità ordinaria sono semplici, vicini, popolari: una “santità piccolina”». Lo scrive padre Antonio Spadaro, direttore de «La Civiltà Cattolica», nel suo commento all’esortazione apostolica del Papa «Gaudete et Exsultate», pubblicata lunedì 9 aprile. «Tante volte Francesco ha fatto riferimento a Teresa di Lisieux, richiamando la sua via alla santità» ricorda Spadaro, che sottolinea come «la santità è vivere la propria vocazione e missione sulla terra». Per riuscirci bisogna «discernere la propria strada, la propria via di santità, quella che permette di dare il meglio di sé. Questo è uno dei pilastri della Gaudete et Exsultate». Centrale, a suo avviso, il discernimento. «In un contesto di continuo zapping esistenziale, si potrebbe vivere persino uno zapping spirituale, diciamo così, se non si è condotti dal discernimento». Infine, una riflessione sul titolo. «L’esortazione è il frutto maturo di una riflessione che il Pontefice porta avanti da molto tempo, ed esprime in maniera organica la sua visione della santità intrecciata a quella della missione della Chiesa nel mondo contemporaneo» conclude Spadaro.
Fonte: Agensir